Musica ex machina, Sfarinati per alimentazione umana

 

Musica ex Machina  

Sfarinati di cereali per alimentazione umana

Hopetone Records 2016

Quanto si sappia dell’alimentazione naturale che molti di noi cercano a caro prezzo in realtà non è ben noto. E immaginiamo quale sia il motivo. Che il Quartetto “Musica ex Machina” voglia suggerirci una chiave di lettura per interpretare, in senso moderno, la massima del filosofo Feuerbach, secondo cui “l’uomo è ciò che mangia”?

 

Forse sì, ma lasciamo ad ognuno la ricerca della simbologia degli “sfarinati” perché, attraverso le Fiabe e la Scienza (o le fiabe scientifiche) spesso si celano verità o luminose vertigini, come in quella Musica che i Nostri accordano a quanto hanno da dire e suonare avvalendosi dell’ellenistico “niente di troppo”, che ha distinto non proverbi jazzistici in abito mainstream quanto piuttosto i percorsi più interessanti che le Blue Notes italiane abbiano immaginato come rimedio alla dilagante banalità. E tanto vale anche e soprattutto oggi.

Numerosi sono i cambi di scena, i riferimenti impulsivi, gli spazi costruttivi secondo i quali narrare, in divertita suggestione New Bossa (“Lupogufo Vs Orangotopo”) o in poderosa sintassi Jazz Rock (“Pazza palla”) o in derive Funky (“Pane e Rose”, “Aby sulla duna”) o in sorprendenti cromatismi impressionistici per piano solo evocati secondo consapevolezze spirituali che rimandano a Ravel, Debussy e Bartòk (“KJC”), la propria convinzione che improvvisare sia espressione di stati d’animo positivi, concentrati in climi metropolitani che ondeggino fra le visure siderali del Miles Davis elettrico e le sovrapposizioni ritmiche e timbriche di un Jazz arioso ed impertinente che, dalle fioriture swing e dagli slanci classicisti, tragga essenza per trasformazioni moderne apertamente emotive nei soli eclettici ed equilibrati di Francesco Bachis alla tromba, nel generoso slapping di Mauro Sanna al basso, nel drumming composto e multiforme di Simone Sedda, negli arrangiamenti bilanciati e nella originalità compositiva di Guido Coraddu.

Divertente (e molto serio) il gioco linguistico con l’intuibile “Deus ex Machina” (nella tragedia greca veniva calato in scena tramite apposito marchingegno un personaggio, spesso una divinità, atto a dare una risoluzione ad una trama ormai irrisolvibile, secondo i classici principi di causa ed effetto), cosicché “Musica ex Machina” appare pura autoironia e, allo stesso tempo, argomento sul quale riflettere circa l’essenza stessa di quegli “sfarinati” per gran parte del mondo inconsistenti Ridotti, ma in realtà preziose polveri naturali delle quali opportuno sarebbe servirsi, in senso esteso anche a livello musicale.

Punto e A Capo, sorridendo può iniziare il Ritorno al Naturale. 

Fabrizio Ciccarelli

Guido Coraddu (pianoforte), Francesco Bachis (tromba, flicorno), Mauro Sanna (basso elettrico) e Simone Sedda (batteria)

  1. Pane e Rose 04:02
  2. Wild Onisco 05:24
  3. Aby Sulla Duna 03:39
  4. Lupogufo vs Orangotopo 05:46
  5. Pazza Palla 03:08
  6. KJC 09:56
  7. Buttermoon Swing 03:16
  8. Detroit Red 05:03
  9. Bluesette 05:37
  10. La Lallazione 04:41
  11. Palindromite 05:02
  12. Sentiero delle Cicale 05:55
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