arturo toscanini:150 anni dalla nascita. guida all'ascolto

Arturo Toscanini: 150 anni dalla nascita

Guida all’ascolto

Per i 150 anni dalla nascita del Maestro proponiamo una rassegna commentata delle sue più significative performance ascoltabili in Video.

 

1)"Risorgimento italoamericano". Questo video riproduce molto bene per l'epoca una grande esecuzione dell’Ouverture della Forza del Destino, ma è ancor più prezioso per la parte centrale dove si parla delle menti italiane fuggite in America, dopo la definitiva affermazione del Fascismo (Toscanini, Borgese, Salvemini, Natoli, Don Sturzo) e presenta l'annuncio della Radio Americana della caduta del Fascismo. Da ciò nasce in Toscanini l'idea di riproporre, riveduta e corretta da lui stesso, la rarità verdiana dell'Inno delle Nazioni, con l'inno di Garibaldi, con un grande coro multirazziale  di giovani e la voce squillantissima del celebre tenore Jan Peerce. 1943vs1843: si torna al Risorgimento e agli ideali esaltanti di quegli anni 40 dell'800 che videro esplodere Verdi, le sue ouvertures un po' bandistiche per certi aspetti (gli "anni di galera") ma emotivamente travolgenti, per non parlare dei cori di Nabucco, de I Lombardi alla prima crociata, di Macbeth ecc. Toscanini è anche ancora, forse, l'ultimo dei grandi del Risorgimento. E, guardate un po', anche gli anni '40 del '900 partono con la follia distruttiva della guerra, e si concludono con il Piano Marshall e lo slancio della ricostruzione e, almeno nelle idee, della recuperata dignità democratica. Siamo a cavallo tra Musica e Storia, forse più Storia che Musica, in questo primo brano.

https://www.youtube.com/watch?v=b5PwBeI0vDo&feature=youtu.be

2)"Il Rossini del (tardo)Toscanini". Non a caso viene scelto il Guglielmo Tell. Anche in anni assai precedenti il Maestro non aveva grande simpatia per il famoso pesarese. Predilige le composizioni più serie dove viene data una immagine robusta, asciutta e vigorosa che, a dirla tutta, ingrigisce e incupisce alquanto il verbo rossiniano, pur se è vero che con Semiramide e Guglielmo Tell c'è la volontà di fuggire dal cliché della gabbia d'oro di Rossini come condannato solo all'opera buffa. Preferisco Muti e Giulini; comunque, al solito, personalità a tonnellate.

https://www.youtube.com/watch?v=t132rQ6i_zU&feature=youtu.be

3) "Grido di Libertà". Si dice che i 64' di Toscanini corrispondono esattamente a quanto deve essere la durata, assecondando esattamente la partitura di Beethoven: può essere vero, in senso tecnico, tempistico, ed è totalmente fuori discussione il senso del ritmo del maestro. Quello che trovo discutibile è la ricerca dell’asciuttezza per l’asciuttezza, della tensione per la tensione: l'ascolto può essere coinvolgente e travolgente, ma restano dubbi sulla scarsa cura per le sonorità più lievi (i "pp" molto piano, e i "ppp" pianissimo alitato) sempre schivati e troppo spesso ridotti al solo "p"piano, pure se espressivo. Allora le indicazioni della partitura non sono tutte rispettate, anzi. Dal "Mf"(Mezzoforte) in poi nulla da dire come prestazione orchestrale. Ma la timbrica resta povera. E il quartetto dell'Ode alla Gioia mi sembra  relativamente modesto, travolto dalla perentorietà del Maestro.

https://www.youtube.com/watch?v=DuK133dK6eQ&feature=youtu.be

4)"Tra Medio Evo e Tardo Romanticismo". Molto bella la Ouverture di Euryanthe, rara, grande opera di Carl Maria Von Weber, anni '20 dell''800, un dramma cavalleresco che a tratti anticipa scene e squarci del Lohengrin di Wagner, avventura, misticismo, esaltazione; anni '20 dell'800 in Germania: ci sta tutto, a parte il solito suono espressivissimo ma asciutto e poco sfumato dell'orchestra (con la quale le sfuriate erano frequenti). Brahms e la NBC non sono la migliore accoppiata. Esiste un’ Integrale del '52 a Londra con la Philharmonia quasi leggendaria e, spiace tornare a dirlo, con il grande sinfonismo e questa orchestra  il Maestro si deve accontentare.

https://www.youtube.com/watch?v=pUxpLI5DA3M&feature=youtu.be&list=RDDuK133dK6eQ

5)"Parziale Trasformazione 1". Il Maestro adorava Wagner, e a Bayreuth era osannato, fino al 1932 (notare l'anno!). Nonostante Hitler e tutto il resto, va detto a suo onore e coerenza, ha sempre adorato  Wagner, fino a quell'ultimissimo concerto di Aprile '54, dove ha un buco di memoria in pubblico e molla tutto, proprio in un concerto All Wagner! Questa volta la cura del suono denso e seducente, pur se di tono tragico, almeno in parte riesce; si nota, più che in altre occasioni che lo sforzo di ammorbidire prevale sul piglio autoritario e acceso. Certo una grande esecuzione, di colore lirico/latino, che tanto bene, a questi livelli, fa a questi capolavori!

https://www.youtube.com/watch?v=77348WI2LTA&feature=youtu.be

6) “Fuoco Latino". 5 minuti, la Cavalcata delle Walkirie, del tipo giusto, eccitata e eccitante, di fondo nitida e luminosa, pur se avvolta da un fascio di tensione soggiogante...al solito...bellezza di timbrica e di suono orchestrale a parte.

https://www.youtube.com/watch?v=Ab3L7_BawmY&feature=youtu.be

7)"Parziale Trasformazione 2". Per molte cose vale quanto detto per il filmato 5 a merito del maestro ma...Tannhäuser  è stato scritto da un Wagner sì e no 30enne, e della freschezza e slancio giovanile si vede poco. Con tutto l'amore per l'autore, il maestro sposta un po' troppo l'asse verso Tristano, e ci sono 15 anni di differenza. Esempio:  Il Verdi del Trovatore è lo stesso del Don Carlos? Direi proprio di no. Ma qui, nonostante la grande interpretazione, siamo alquanto "fuori strada".

https://www.youtube.com/watch?v=MkCKRPPmdQc&feature=youtu.be

8)"Solito e inevitabile Toscanini". Ultimo brano wagneriano(fine della tortura!): senso del racconto vivissimo, teatralità autentica, somma. Ritmo leggendario. E, more solito, poche nuances, poca attenzione alle dinamiche sfumate, un pubblico da travolgere( e irretire?!).

https://www.youtube.com/watch?v=BzsAx4nu00c&feature=youtu.be

9)"Le Ali di Beethoven". 29 minuti scarsi per una Quinta da ingoiare in un solo sorso: pochissime disquisizioni teutoniche, filosofiche, etiche. Questa Quinta è la vittoria trionfale, dopo una battaglia durissima, delle migliori facoltà dell'uomo. Piena e assoluta positività: Bianco e Nero. Il bianco vince sul nero (Stereotipi di Hollywood e di Disney allora, e in fondo di tutti gli USA di allora).Ma gli altri colori non ci sono. Bianco e nero. Basta.(Figuriamoci le mezze tinte o le sfumature).

https://www.youtube.com/watch?v=NiS40FXRO64&feature=youtu.be

10)”Il suo Respighi". Per Toscanini Pini di Roma è il capolavoro respighiano per orchestra (e confermo), ma  in questo capolavoro coabitano la perizia virtuosistica di Richard Strauss e il sole e i colori romani, come le suggestioni della "mater populorum" e della sua storia millenaria. Certo tra le edizioni di riferimento assoluto per autenticità culturale e di stile. Restano sempre, nei "Pini presso a una Catacomba" e nei "Pini del Gianicolo",  grandi squarci lirici dove il gioco di sfumature è alquanto appiattito. Ma stiamo parlando di un gigante che per i suoi 80/85 anni è ancora un portento, ma sempre rapportato ai suoi 80/85 anni.

https://www.youtube.com/watch?v=ZQA9vbdo2wk&feature=youtu.be

11)"Il vero Verdi in Studio?". Tutta l’ Aida, in forma di concerto. Primissime trasmissioni TV americane del 1948. Tecnica piena di buona volontà, ma oggi certo da definirsi arcaica. Eppure a 81 anni, confermo, nella enorme discografia di questo capolavoro, questa è ancora una Aida "da podio". Il maestro su tutti: se è vero, come è vero che amasse immensamente Wagner, Toscanini, ancora qui è Verdi, centra lo spirito verdiano con passaggi memorabili a raffica, esaltante, tragico, furioso, dolente. Gli avvicino, ed è una lotta a coltello, il Karajan del 1979 (con tutt'altri orizzonti), un live Met 1963 Solti/Price/Bergonzi elettrizzante(ancor più della pur ottima incisione Rca poi Decca) e, tra i recentissimi, una splendida Aida Met con Gatti e la Urmana. Guardate i cantanti con davanti il Mito vivente; intuite la tensione fosforescente? Tucker il tenore, bravissimo, a volte sembra terrorizzato. La mezzo soprano Gustavson ha una bella espressività e colora il personaggio, la Nelli (Aida) ci mette l'anima e anche lei sembra sotto il bazooka, ma ne esce moto bene. Classicamente signore ed elegantemente espressivo Valdengo, tra i nostri migliori baritoni. In una logica puramente teatrale, ancorché in studio, orchestra e coro funzionano molto bene. E Toscanini, anche signore, si schiva sempre agli applausi, e cavallerescamente si defila anteponendo i cantanti a se stesso. Forse, dall'alto del Mito, se lo poteva permettere. Ma è sempre un gran bel gesto. Altri Tempi!

https://www.youtube.com/watch?v=WWzQeAwlehU&feature=youtu.be

Domenico Maria Morace

 

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