riccardo fassi tankio band meets fabio morgera

RICCARDO FASSI TANKIO BAND meets FABIO MORGERA

AlfaMusic 2017

Bel disco: quanto è giusto attendersi da due bravi musicisti che si guardano allo specchio e dietro ai quali salgono con agilità le stimolanti fasi di una Tankio Band ottima per il calibro armonico che sa sostenere nell’incontro con pentagrammi sì agili ma, allo stesso tempo, facili ad esser oggetto di sbandamento stilistico.

 

Dato l’accordo fra gli abili strumentisti, gli episodi musicali si dipanano in modo fluente toccando l’essenza primaria della Variatio compositiva del Morgera, viaggiando in soluzioni convincenti e brillanti, originali nel rimando al fascino irresistibile delle Jazz Band più spurie e più irriverenti nei confronti della tradizionale compostezza e della compassata autonomia stilistica di Gil Evans, o dell’Essere o Non Essere che ne seguì  in non sempre felici tentativi ( "Jazz at Lincoln Center Orchestra" di Wynton Marsalis, "M'Boom" di Max Roach, “Globe Unity Orchestra” di Alex von Schlippenbach).

Rispetto a quelle storie di musica “colta” algida e cerebrale, fra il distonico linguaggio del Satrapo Frank Zappa (evviva Zappa!) e la meravigliosa sintassi di un Miles Davis a New York, i Nostri mostrano maggiore indipendenza e facilità comunicativa, maggiore capacità di rendere complice chi ascolta…magari dopo aver ampiamente operato azione riflessiva su ciò che il Jazz è stato, nel bene e soprattutto nel male, una volta asceso nei decenni successivi ad audizioni più “popolari” e osannato (solo a parole) nelle sue matrici progressive. In questo, certamente l’album appare ben lontano da quella pseudocultura di massa bruta e smemorata che soprattutto negli anni 70, pur dichiarando ammirazione sconfinata per le Blue Notes, ha prodotto disastri tremendi e tanta spazzatura sonora nell’ambito delle ricerche timbriche e della spontaneità esecutiva (e, per favore, se ne tacciano i nomi).

Allora: nessuna ortodossia, nessuna memoria necessaria, nessuna ipotesi propiziatoria per rinascite improbabili, bensì arrangiamenti raffinati e seducenti densi di emozioni, di energie, di spunti solistici metropolitani agitati e determinati, come negli avvolgenti e poderosi dialoghi fra la tromba di Morgera , le tastiere di Fassi ,il calibro elegante di Bisogno al vibrafono e di una sezione fiati di prim’ordine, sostenuti da una ritmica di assoluto livello (Steve Cantarano al contrabbasso e Pietro Iodice alla batteria, uno dei drummers più eclettici nel panorama europeo). “Shell of Lego”, “Undermining the Pyramid”,  “Disse Re Italo in greco”, la morale che condividiamo di “Illegal Immigration started in 1492”, muovono Idee e Voci-Guida nella ricerca di sfumature dal tono assolutamente equilibrato, assolutamente contemporaneo, assolutamente coinvolgente. E, al di là di ogni ragionamento e di ogni analisi tecnica, il puro piacere di condividere passioni positive e, soprattutto, bella musica. 

Fabrizio Ciccarelli     

Fabio Morgera trumpet, composition & arrangement; Riccardo Fassi Rhodes piano, keyboards; Giancarlo Ciminelli, Claudio Corvini trumpets; Roberto Pecorelli tuba; Massimo Pirone trombone; Sandro Satta, Michel Audisso, Torquato Sdrucia saxophones; Pierpaolo Bisogno vibraphone; Steve Cantarano double bass; Pietro Iodice drums

1 Shell of Lego 8’09

2 Don’t mess with Mother 10’07

3 Undermining the Pyramid 11’56

4 For Eric Garner 6’10

5 Illegal Immigration started in 1492 10’25

6 Disse Re Italo in greco 7’54

7 Spanteco 8’09

Produced by Fabio Morgera and Riccardo Fassi for AlfaMusic Label&Publishing. Production supervisor: Fabrizio Salvatore. Recordings: Forward Studios (Hi-Jazz) – Grottaferrata (Rome).  Mix and Mastering: AlfaMusic Studio – Rome. Sound engineer: Alessandro Guardia. Assistant sound engineer (at Forward Studios): Stefano Quarta

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