S.Cantini R.Zuffi,A.Tavolazzi,A.Golino, Attuttogasss

Stefano Cantini, Romano Zuffi, Ares Tavolazzi, Alfredo Golino    

Attuttogasss     

Alfamusic 2015

Se nulla di più serio è il divertimento, come da secoli affermano filosofi e persone di buon senso, per “Attuttogasss” possiamo parlare di coincidenze che in realtà sono Incidenze di stile per nulla ordinarie, come si sarebbe attratti a pensare dalla cover iperbolica e dal titolo volutamente ciarlatano

con il quale i musicisti hanno deciso di scherzare sulle proprie forze creative, sulla poliedricità dei propri linguaggi e dello scenario jazzistico rappresentato.

Questo umorismo ci fa piacere, è segno che nel nostro Jazz qualcuno è ancora in grado di giocare sul Buon Umore delle Blue Notes, sull’Italianismo tradotto in un  divagare semiserio che non ha nulla a che fare con dizioni esotiche, come invece spesso appare in tante produzioni euronordiche e statunitensi, alle quali da qualche tempo ben poco cale l’ironia. Sarà un caso? (1)

Che sia giunto il momento di conservare lo spirito del Dioniso Nostrano? Che forse si sia capito che i mille folklori che abitano il Pianeta sono tutti figli di una stessa madre? Forse sì. Forse “Attuttogasss” ribalta il tradizionalismo dell’Epica Jazzistica per approdare in una “geomusicalità” i cui angoli sono in un’originale sintesi stilistica.

In un arguto “peregrinar dell’anima” fra Chiaroscuri intimisti e Baldanze moderniste, l’Oggetto corre fra le naturali inclinazioni al Jazz Rock della title track (cui non sembra estraneo un certo Frank Zappa), nello studio crepuscolare di “Bronzine di Riace” (piace il titolo? A me no, ma il senso sì) che, guarda caso, si getta nella transculturalità nubiforme muscolare e magnetica di “Battiti in testa”, che fonda il fermento del Groove in una dizione geometrica davisiana e nel Deus ex Machina dalle Movenze Weather Report e Steps Ahead.

Scherziamo sì, ma fino ad un certo punto. Quando si tratta di suonare Fusion di Livello la band esibisce potenzialità fulminanti non convesse in facilonerie mainstream e sfodera il talento nel blues notturno “Fuori Fase” e nel Pathos della ballad “Come sei biella”, preziosa nel vocalismo assorto di Alice Bertoncini e nel sax di Cantini, perfetta nel timing Tavolazzi-Golino-Borri (che bravi!).

“Si possono negare quasi tutte le astrazioni: la giustizia, la bellezza, la verità, la bontà, lo spirito, Dio. Si può negare la serietà” scrive lo storico e libero pensatore Johan Huizinga, “ma non si può negare il gioco”.

E allora, giocare per giocare, cosa di più vero?

Fabrizio Ciccarelli

1-  Attuttogasss

2 - Bronzine di Riace

3 - Battiti in testa

4 - Fuori fase

5 - Sfrenati

6 - Come sei biella

7 - Sesterzi

8 - Lucy (abbaglianti)

9 - Art' alani

Stefano Cantini: sax, piano elettrico

Romano Zuffi: tastiere, piano

Ares Tavolazzi: basso elettrico

Alfredo Golino: batteria

Piero Borri: batteria

Andrea Lagi: tromba

Francesco Sozzi - Leonardo Marcucci: chitarra

Alice Bertoncini - Iole Canelli: voce

Musiche composte da Romano Zuffi e Stefano Cantini

Arrangiamenti di Stefano Cocco Cantini

Copertina: M° Gianpaolo Talani

Foto auto d'epoca: Sandro De Monaco

Grafica e Fototrucco: Alice Bertoncini

Prodotto da Marvin per AlfaMusic Label&Publishing

Coordinamento di produzione: Fabrizio Salvatore

Recording, Mix, Mastering: Stefano Cocco Cantini

(1) Peraltro mi risulta che “A tutto gas” è un “Anime” giapponese incentrato su una potente auto da corsa costruita con mezzi di fortuna e ricavata da una semplice utilitaria. Anche questo un caso? A mio avviso, se vero, il fatto potrebbe dirla lunga sulle intenzioni di chi ha ideato l’album….Curiosità: prodotto fra il 1984 ed il 1985, la sigla italiana era cantata da tale Giampaolo Daldello, nipote di Nora Orlandi (quella dei 4+4, ricordate?), in onda dal 1992 sulla fu Italia 7. Ho un figlio nato in quell’anno, non posso non saperlo.

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