giacomo tantillo 4et-water trumpet

Giacomo Tantillo 4et, Water trumpet, Autoprodotto 2018 

 

Un altro dei talenti italiani: Giacomo Tantillo, un trombettista che sa molto di jazz internazionale, un compositore dalla scrittura interessante, un improvvisatore dal timbro coinvolgente e dal fraseggio abile e intrigante, che muove da passi eccezionali dell’hard bop adattandosi ai contesti musicali più ampi e ariosi che si possano immaginare, in virtù condivisa con tre eccellenti nostri cultori di Blue Notes quali Andrea Rea al piano, Matteo Bortone al contrabbasso e Enrico Morello alla batteria (tre nomi per i quali vale la pena spendere parole d’elogio per la fine proprietà strumentale con la quale si muovono all’interno dei pentagrammi e dell’interplay).

Un Tocco e Via: forti slanci ritmici per il solismo fluido di Spottino, per il passo notturno e lirico della ballad Valentine, per la lettura personale dell’ispirata Stepping Stone di Woody Shaw, splendida apertura dell’album Live at the Village Vanguard (Columbia 1978), e di In Case You Haven’t Heard, possente B1 di Little Red’s Fantasy (Muse Records 1978), capolavori dell’indimenticabile Maestro americano, se non preso a modello almeno ascoltato con affetto e ammirazione per le linee limpide del suo Bop acceso e travolgente. Il Nostro, comunque, non ne è epigono ma ispirato allievo, visto che tutti, proprio tutti, siamo figli di qualche padre…  

Brano conclusivo Baby, un'esplorazione melodica sussurrata con sensibilità e senza accumuli di tensione, triplicata dallo stile e dal linguaggio chiarissimo del piano e della ritmica.

Piace particolarmente il fatto che il disco sia autoprodotto, segno di determinazione, di coraggio, di fiducia nella propria musica, nelle proprie esperienze soprattutto al Berklee College of Music di Boston, “Locus Amoenus” per i migliori musicisti.

Water Trumpet, spieghiamo il titolo grazie alle informazioni dell’Ufficio Stampa Guido Gaito: "Rispondendo ad una sfida, Tantillo versa dell’acqua nella sua tromba, improvvisa poche note e si rende conto che il suono è cambiato fino a farsi torbido. E’ così ce nasce il brano, unico e inconfondibile, tanto da diventare il titolo stesso dell’album”. Un ottimo album, suonato con eleganza, giusta postura estetica, personalità stilistica e vibrazione emotiva. Magna cum Laude

Fabrizio Ciccarelli

Giacomo Tantillo, tromba e composizione

Andrea Rea, piano

Matteo Bortone, contrabbasso

Enrico Morello, batteria    

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