Ches Smith, The Bell

Ches Smith

The Bell

ECM 2016, distribuzione Ducale

D’Avanguardia e di Avanguardie si ragiona per l’ultimo album del talentuoso Ches Smith, dal momento che ogni sistema musicale ha avuto sempre l’esigenza di presentarne una, come il batterista ben sa ed intende argomentare.

 

“The Bell” si presenta come una strutturazione corale a tre pronunce strumentali, variegate, talora esasperate, sicuramente coraggiose e vibratili: otto brani di varia lunghezza  e di vario impasto timbrico che, con grande chiarezza, alternano momenti di intensa attiguità al suono puro dell’autobiografismo inquieto di Paul Bley (cfr. “Fragments”, 1986; “In the evenings out there”, 1993; “Play blue”, 2014)  e Cecil Taylor (cfr.”Solo”1973; “3 Phasis “, 1978; “Remembrance”, 1988) ad altri più legati alla trasposizione moderna delle straordinarie “stranezze” di Anton Webern (cfr. “Tre piccoli pezzi per violoncello e pianoforte”, op. 11;  “Variazioni per pianoforte”, op. 27), Alban Berg (cfr. “Klaviersonate” , op. 1) e Arnold Schönberg (cfr. “Tre brani per pianoforte”, op. 11; “Suite per pianoforte”, op. 25).

La performance appare estremamente lucida e realizzata senza apparentemente ricorrere  all’improvvisazione, secondo un’idea che privilegia la Composizione all’Astrazione del Momento (“The Bell”, “Barely Intervallic”,“I Think”), secondo un gusto contemporaneo e dodecafonico teso all’Essenzialità di climi rarefatti, melodicamente fluidi e attenti al “giusto tocco” da apporre per ognuno dei “quadri” rappresentati.

Le movenze del Trio evocano cromatismi estranei a colonialismi culturali e, con stretti e suggestivi dialoghi piano-viola di segno classico moderno fra i quali opera l’equilibrato drumming del Nostro, si divincolano dall’Ovvio dei molteplici odierni tentativi, sterili e gratuiti, di contaminare l’identità europea novecentista con ordinarie sintassi per Eufonie New Age o Nu Jazz .

Meglio cercare un Mondo Nuovo: questo nel particolare Ambient Jazz di Ches Smith, che intende recuperare coscienza e conoscenza, con consapevolezza critica e apollinea compostezza. 

Fabrizio Ciccarelli

Ches Smith: batteria, vibrafono, timpani

Craig Taborn: piano

Mat Maneri: viola

  1. The Bell
  2. Barely Intervallic
  3. Isn't It Over?
  4. I'll See You On The Dark Side Of The Earth
  5. I Think
  6. Wacken Open Air
  7. It's Always Winter (Somewhere)
  8. For Days

 

 

 

 

 

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