Dado Moroni/Luigi Tessarollo, Talking Strings

Dado Moroni, Luigi Tessarollo

Talking strings

Abeat 2016

Che ancora si senta l’esigenza di rileggere pentagrammi storici, senza che la memoria li elevi ad assoluto Detto stilistico, non sorprende, visto quanto noi tutti avvertiamo la necessità di sentire nelle nostre radici il saldo e caldo stimolo che viaggia fra le Forme che furono e l’indecisa onnipotenza della nouvelle vague di una cultura jazzistica che talora stenta ad concedere atti artisticamente significativi.

 

Ed allora, spesso, preferiamo la preclara modestia di un mainstream volto a non esser uguale a se stesso, e non per paradosso metalinguistico, quanto per amore, deciso amore per la Sophia, la Saggezza di quei Maestri che non lasciano mai di stupirci per l’originalità, per l’eleganza e la naturalezza  con la quale giungono a chi ascolta, si sia edotti o meno nelle vicende evolutive  delle Blue Notes.

I passi narrati dal duo Moroni-Tessarolo non sottintendono significati complessi né muovono da classificazioni estetiche per “ciò che è meglio suonare” o per “ciò che è opportuno suonare”, semmai da una sottile passione per  condividere in Duo – scelta quasi mai facile – Swing di ampia accezione sintattica e fluida istantaneità esecutiva.  

Piace così l’Incipit per l’omaggio alla Musa Gershwin con una petite Suite per ben 5 capolavori del maestro di Brooklyn e con una lettura mossa e ben dinamizzata di “Summertime”,   spaziando poi nel jazz d’antan tratto dalle migliori pagine di Rogers & Hammerstein, Van Heusen & De Lange, Kern & DeSylva, Fain & Webster e Duke Ellington, dedicando a Bill Evans una “Funkallero” densa di brividi cromatici e di fraseggi sciolti, agili e chiari dal lato stilistico.  

En l'honneur  del mondo musicale evocato le due composizioni originali, “First time” di Dado e “Adriano” di Luigi, onomatopee luminose fra Colto e Blue che frangono flessuosi flutti di memoria nell’ascendere composto, come fosse notte di ricordo, a “How deep is the Ocean” di Irving Berlin, adeguata Conclusio di un album che, ad attenta interpretazione del titolo ma anche a sostegno dell’idea che nel jazz tutto è possibile, viaggia, insegue, percorre, attraversa, misura quel Genere nato  dall'incontro della musica afroamericana dei blues e degli spirituals con la musica bianca europea , sia popolare sia colta, segnandone il sincopato con la poliritmia e, soprattutto, con quell’improvvisazione solistica di cui Moroni e Tessarollo continuano a dare e dire etimologie raffinate, mai declamatorie o iperboliche, nel Buon Nome di una Guida Estetica che, teniamo a ricordarlo, da decenni e a giusta ragione vive e pensa qui da noi, in Italia.

Fabrizio Ciccarelli

Dado Moroni (p) Luigi Tessarollo (g)

1 Gershwin Suite :

a)An American In Paris (Blues Theme) b)Lady Be Good c) Embraceable You

d) Fascinating Rhythm (George Gershwin)

2 Summertime (George Gershwin)

3 It Might As Well Be Spring (Richard Rodgers-Oscar Hammerstein II)

4 First Smile (Edgardo Moroni)

5 Funkallero (Bill Evans)

6 Darn That Dream (Jimmy Van Heusen -Eddie DeLange)

7 Secret Love (Sammy Fain-Paul Francis Webster)

8 The Blues (Duke Ellington)

9 Look For The Silver Lining (Jerome Kern - B.G. DeSylva)

10 Adriano (Luigi Tessarollo)

11 How Deep Is The Ocean (Irving Berlin)

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