Guido Di Leone Trio, A Lonely Flower For You

    

Guido Di Leone Trio

A lonely flower for you ( to Jim Hall )

Abeat 2016        

Non credo esistano jazzofili che non siano affezionati al sound di uno dei grandi maestri della chitarra jazz, quel Jim Hall sensibile compositore e raffinato esecutore, ancor oggi punto di riferimento per chi voglia pensare alla Sei Corde quale privilegiato strumento per dar vita alle emozioni più profonde. 

 

Jim Hall è la testimonianza di quanto le Blue Notes abbiano contribuito a formare una sintassi musicale completa e pluridirezionale, introduzione all’arte del suono novecentesco dalle mille immagini e dalle mille suggestioni, che Guido Di Leone in questo album attraversa dalla Musica Antiqua al Barocco, dall’inquieto Ottocento alle trame complesse della Classica contemporanea e, attraverso essa, alla definizione dello stile polimorfo che distingue i più interessanti interpreti di uno strumento che ha avuto ed ha infinite innovazioni e modulazioni tecnologiche.

La Lectio Magistralis del maestro statunitense è appresa quale sorgente di ispirazione ed evoluzione dal Nostro, bel talento dalla mente aperta, come nel prezioso Incipit “Beautiful Love”, che ricordiamo nell’indimenticabile performance di Hall con Michel Petrucciani al Montreux Jazz Festival del 1986, come nell’omaggio crepuscolare in perfetta linea con l’estetica assorta e ben calibrata della composizione originale “A lonely flower for you”(in intima ma diversa direzione nell’ assonanza iconografica con la “Ginestra”, il “fiore solitario” leopardiano, o col “croco” di “Non chiederci la parola” di Montale) nella quale sembrano terminare i  primi modelli che per il virtuoso di Buffalo furono Charlie Christian e Django Reinhard,  per sottolineare in “Por causa de voce” di Tom Jobim  l’attenzione che egli ebbe per la Bossa (in particolare con Paul Desmond in “ Take Ten” e “Bossa Antigua” del 1963), per le collaborazioni con Sonny Rollins, Art Farmer e, soprattutto, Bill Evans  (“Undercurrent “e “Intermodulation”, 1962 e 1966), ricordando melodie dalle quali Guido Di Leone sembra profondamente colpito (“Slam”e “Careful”), tratti poetici reinventati nel descrittivo intenso interplay con Deidda e Scasciamacchia , sincronie per le quali inarcare flessuosi andamenti improvvisativi ordinati secondo pulsioni profonde, in un atto di riconoscenza ponderato e bilanciato (“Two’s Blues”).

Fine della Musica è conoscere se stessi più che essere teologi o filantropi, elevare l’esistenza a segno umano trasfigurando nella mente e nel cuore il Mistero  che lega i Sogni ai Desideri, il Pathos ai Piaceri, come il Nostro vibra con dovizia di risposte stilistiche mai calligrafiche, piacevoli estetismi, intuizioni di affabile e leggerissimo slancio comunicativo.  

Fabrizio Ciccarelli

Guido Di Leone : guitar, - Dario Deidda : bass - Giovanni Scasciamacchia : drums             

01 - Beautiful Love  02 - A Lonely Flower for You  03 - Slam - Guido di Leone Trio  04 - Aruba  05 - Waltz New 06 - Careful  07 - All Across the City 8 - Down from Antigua  09 Two's Blues - Guido di Leone Trio 10 - Por Causa de Voce

(01 by V.Young; 02 by G.Di Leone; 03-09 by J.Hall; 10 by A.C.Jobim)

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