roberto giglio, cinecittà

Roberto Giglio

Cinecittà

Carosello Records 2012 

Non è solo per la partecipazione straordinaria di Gigi Proietti, per la presenza di Claudio “Greg” Gregori e per una bella citazione di Ennio Flaiano sulla città eterna che  questo lavoro di Roberto Giglio rappresenta un omaggio a Roma.  La città delle mille contraddizioni è in questo disco colta e fotografata in un momento delicato della sua storia millenaria.

 

Roma, Roma e ancora Roma, nonostante tutto, Roma: quella antica, monumentale, e quella moderna e multietnica, quella terribilmente reale e difficile, e quella infinitamente sognante e sognata, “un po’ filosofia e un po’ pizzicheria”. I mali di sempre, che appunto tanti anni fa Flaiano stigmatizzava, e le nuove inadeguatezze e insufficienze metropolitane.

La città delle periferie,  dell’abuso edilizio, degli emarginati e quella del cinema, dell’immaginario, della malinconia, della nostalgia: i ferragosti assolati e favolosi di un’epoca che non c’è più, il ponentino, la dolce vita, le vacanze romane, Sordi, Falcao e molto altro ancora di atmosferico ed evocativo.

E poi c’è la Roma della canzone popolare e melodica, dello stornello colto e della rivista che innerva il lavoro di Roberto Giglio. Ma se “Cinecittà” si inscrive indubbiamente in quella tradizione musicale, tuttavia la attualizza con una varietà di registri stilistici, grazie anche alla presenza di ottimi musicisti della scena jazz romana e nazionale, tra cui Sergio Cammariere, Flavio Boltro, Francesco Puglisi, Amedeo Ariano: dalla ballad alla musica latina (Tango, Cha Cha, Bolero e simili), dal Valzer alla Bossa, il tutto è però ripensato in modo originale e personale da un cantautore maturo che ha molto da dire e lo sa dire e che molti hanno già avuto modo di ascoltare all’Auditorium Parco della Musica di Roma.

I testi sono ben scritti, agili, pensati ma leggeri, talvolta poetici (“E tu sei la faccia nuova, che avevo già in memoria, dolce e segreta, rosa preziosa, tu, un’altra cosa”); con eleganza e ironia toccano anche sensibili temi sociali, mentre le musiche e gli arrangiamenti sembrano fatti apposta per quei testi, cuciti addosso alle parole come abiti esaltanti e naturali.

Stefano Cazzato 

1.Addio Addio (con Greg e Sergio Cammariere); 2.Ostia; 3.Balera; 4.All’epoca; 5.L’africano; 6.Lei; 7.Un’altra cosa; 8.Fantasmi a Roma; 9.All’epoca (con Gigi Proietti); 10.San Lorenzo. 

R.Giglio, voce, pianoforte, chitarra classica, cori e programmazione; testi, composizione e arrangiamento

A.Gwis, pianoforte; C.Catalli, fisarmonica; A.Avena, contrabbasso e basso elettrico; F.Puglisi, contrabbasso; A.Ariano, batteria; G.Anselmi, chitarra classica; A.Padovano, tromba; A.Tomei, flauto; F.Boltro, tromba solista nel brano “Ostia”; M.Sirignano, violino, mandolino e direzione archi. 

Ospiti

G.Proietti, voce (All’epoca)

Greg, voce (Addio Addio)

S.Cammariere, pianoforte (Addio Addio)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

purchase