le parole della musica:pagine bianche

 

Le Parole della  Musica 

Pagine Bianche (Rimmel, Francesco De Gregori)

“Qualcosa rimane tra le pagine chiare e le pagine scure, e cancello il tuo nome dalla mia facciata, e confondo i miei alibi e le tue ragioni….”

 

Francesco De Gregori. Una bella storia quella di “Rimmel”.

Quante notti a pensare ad una brutta giornata. Io non so se sia meglio pensare alle brutte giornate o accettarle per pensare a come rendere migliore il mio mondo.

Portavo, tanto tempo fa, un’anima serena e di buon umore, piena di appunti per cui spiegarmi la vita. Ma, poi, gli intralci della vita stessa m’insegnarono parole senza senso, ed allora iniziai ad ascoltare musica in modo nuovo e diverso perché in quelle note di vita c’era davvero la vita, una vita, mille vite. La mia vita, con una trama che non poteva andare avanti: le porte erano tutte chiuse ed io quelle serrature nere come l’inferno non le sapevo proprio aprire.

Passai notti insonni a guardare le mie mani, in attesa di una visita che facesse sparire i miei sogni, le mie avventure, la mia voglia di esistere al di là. Poi la scoperta: le pagine erano sempre bianche, e più le voltavo più sparivano nelle attese. Presi la decisione di diventare invisibile, soprattutto a me stesso.

Più volte sono scomparso, disapparito. Più volte fui convinto di poter diventare quel Nulla che avrebbe dovuto essere la Felicità, la spiegazione della Felicità. Di conseguenza non mi preoccupai più se esistessi o non esistessi.

Fu quella l’occasione in cui ebbi la certezza che l’unica verità era improvvisare, perché improvvisare era essere davvero se stessi, fino in fondo.

Da quel giorno non cerco più regole; o almeno immagino sia così.

E qualcosa, tra le pagine chiare e le pagine scure, ora appare sempre. E si chiama, mi sembra, Vita.  

Egozero

 

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