Roberto Magris, Enigmatix

Roberto Magris

Enigmatix

JMood 2015 

Musicista prolifico e talentuoso, fedele in molti dei suoi lavori alla tradizione dell’hard bop, di cui ha recuperato e rilanciato, per la gioia di chi ama quella stagione, nomi, temi, standards, brani poco conosciuti e atmosfere peculiari, al pianista triestino Roberto Magris non dispiace confrontarsi con le innumerevoli diramazioni e progressioni del jazz contemporaneo, come ha dimostrato in “Cannonball Funk’n Friends” del 2010 e come dimostra, ancor più, in  questo suo nuovo disco che già dal titolo (Enigmatix) vuole disorientare e incuriosire un ascoltatore avvezzo alle categorie troppo rigide.

 

E la curiosità risulta felicemente soddisfatta quando vediamo che, di brano in brano, Magris questa volta intende costruire, alla maniera postmoderna, un affresco fusion, mescolando nei primi cinque brani, tutti originali, funk, pop, jazz, rhythm and blues, e concludendo con la rilettura emozionante, e intensamente jazzistica, di due classici memorabili:  “My Cherie amour” di Stevie Wonder (’69) e “Do it again” di Fagen e Becker degli Steely Dan (’72).

Era la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta, e in quell’ universo musicale rinnovato ma consapevole delle radici, Magris porta il suo consueto contributo di gusto, di eleganza, di cultura musicale, nonché la ricchezza del suo pianismo. 

 

Stefano Cazzato  

Roberto Magris – piano

Dominique Sanders – bass, double bass

Brian Steever – drums

Pablo Sanhueza – congas, percussion

Monique Danielle – vocals on #3

 

  1. Enigmatix – Part 1
  2. Counterparts
  3. No Sadness
  4. J.F. No Key
  5. Enigmatix – Part 2
  6. My Cherie Amour
  7. Do It Again

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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