Eric Clapton, Live at Ziggo Dome, Amsterdam 2022
Ed è così che ascoltai per la quindicesima volta Eric Clapton, invitato da un ufficio stampa a seguire il Live su una piattaforma di Video Conferencing. Cosa mi aspettavo? Un Clapton un po’ sceso dinamicamente, visti i noti problemi fisici, un Clapton però sempre fortemente legato alle sue passioni musicali, Blues innanzitutto, e a riletture di artisti a lui cari che hanno fatto della sua carriera un diamante ineguagliabile, punto di riferimento per qualunque chitarrista, generi a prescindere.
Certo, perché Clapton è ancora formidabile nelle sue performance, suona quella Gibson come pochi, interpreta con Passione sincera sia in elettrico che in acustico: non sembra passato un anno dai suoi esordi con i Cream e Derek And The Dominos e poi Yardbirds, Blind Faith ed i Bluesbreakers di John Mayall. Accarezza la Sei Corde con amore, con maestria unica e con uno stile assolutamente riconoscibile dopo poche battute, canta benissimo nei medio-alti che gli sono più congeniali inglobando le dodici battute in un magnifico afroamericano leggero e spurio come nella Cotton Belt (meridione degli USA) ad intervalli di Quinta Diminuita considerati dissonanti, che avvicinano il Blues alle forme musicali dell’Africa Occidentale. Il Blues, ricordiamolo, ha origini umili ma é la forma di musica popolare più registrata al mondo, come dimostrano i 68 dischi a suo nome e gli innumerevoli premi, riconoscimenti e onorificenze.
Non si può scrivere tutto ma vogliamo ricordare come Clapton ami l'Italia ed i suoi musicisti (ad esempio: giugno 2011, concerto di beneficienza a Cava De' Tirreni con Pinuccio Daniele, suo ammiratore e suo amico) e numerose date soprattutto nel Nord della penisola.
Nel suo British Blues Clapton divide questa performance in due set con eccellenti comprimari e non saprei scegliere quello migliore, anche se quello acustico lascia intorpiditi per la spiritualità e la concretezza di un call and response basato sul classico giro tonica - sottodominante - dominante come in Tears in Heaven, I Shot The Sheriff e Layla, esaltato dalla fiammante e portentosa lirica elettricità di Badge (in puro linguaggio Slowhand) e dallo stile accordiale di Wonderful Tonight scritta per la morte del figlio di 4 anni avuto chissà perché dall'avvenente attricetta Lory Del Santo (però lo sanno tutti che a Clapton le donne piacciono anche più del Bourbon) precipitato dal 53esimo piano del proprio appartamento a New York, tonica rentrée per gli esaltanti magneti di Crossroads mai placati in quei luminosi registri chitarristici che sono la vera essenza dei numerosi magnifici Crossroads Guitar Festival cui partecipa da anni come indomito protagonista, alternando una preparata Gibson ES-335 (la sua Red fu battuta all'asta nel 2004 per quasi 850.000 dollari) ad una Fender Telecaster da vecchio bluesman, suonata come nessuno mai potrebbe.
A chiudere questo splendido concerto una bellissima versione di Cocaine del fraterno amico J.J.Cale, coincidenza melodica gestita con aristocratica eleganza nonostante i guai provocati da una Neuropatia periferica e da un Tunnel Carpale disabilitante cui Slowhand non ha mai ceduto, carattere forte e delicato col quale a maggio 2017 presso la Royal Albert Hall di Londra e a settembre negli Stati Uniti dichiarò i suoi ultimi concerti come i finali della propria carriera.
Non so quanto credesse a quelle parole, non so quali medici l’abbiano curato, fatto sta che già nel 2018 lo troviamo all'"Hyde Park Festival" con Carlos Santana e Zucchero (!), poi in giro per il mondo (Asia, Europa e USA) e solo per il Covid non vennero effettuati altri tour. Nel dicembre 2020 è uscito un suo nuovo singolo, una song di Van Morrison il cui titolo è Stand and Deliver, i cui introiti andranno al Lockdown Financial Hardship Fund, associazione creata da Van The Man Morrison per aiutare i lavoratori dello spettacolo colpiti dalla crisi dovuta alle restrizioni per il virus.
Fatto sta che due settimane fa eccolo ancora sul palco ad Amsterdam dritto sulle spalle, affascinate nei suoi 77 anni portati egregiamente, elegante come sempre nel suo completo nero di Armani. Le riprese poste su YouTube non sono all'altezza, sghembe e raffazzonate in modo dozzinale sulla sinistra del palco, sicuramente non ufficiali, ma accontentatevi: la Musica è davvero notevole!
Sarà vero che certi Soulmen vivranno in Eterno? Lo speriamo...
Fabrizio Ciccarelli
Questa la tracklist inviatami dall’Ufficio Stampa, che Clapton nel concerto ha rispettato solo in parte.
Electric set
Pretending
Key to the Highway (Charles Segar cover)
I'm Your Hoochie Coochie Man (Willie Dixon cover)
Next Time You See Me (Junior Parker cover) (with Paul Carrack)
I Shot the Sheriff (The Wailers cover)
Acoustic set
Driftin' Blues (Johnny Moore’s Three Blazers cover)
Nobody Knows You When You're Down and Out (Jimmy Cox cover)
Layla (Derek and the Dominos song)
Tears in Heaven
Electric set
Badge (Cream song)
Wonderful Tonight
Cross Road Blues (Robert Johnson cover)
Little Queen of Spades (Robert Johnson cover)
Cocaine (J.J. Cale cover)
High Time We Went (Joe Cocker cover with Paul Carrack)
Da ascoltare in https://www.youtube.com/watch?v=8u_sZ6cJWTo