Giovanni Tommaso Quartet, Walking in My Shadow, Parco Della Musica Records 2023
Nel pieno delle sue forze creative Giovanni Tommaso sceglie con cura i propri partners, da lui molto ben conosciuti, medita sulla Varietas di nove brani per un album che racchiude quasi del tutto la sua esperienza di strumentista, compositore, arrangiatore e direttore di molte formazioni nel corso di un’ammirevole carriera che, a tutt’oggi, conta ben sessantacinque primavere (!).
Giovanni Tommaso è uno dei padri del Jazz italiano, uno dei musicisti più noti per la sua sottile capacità di apprendere dal tempo, sia da quello passato che da quello contemporaneo, per pensare a crearne uno futuro, come dimostra la sua produzione discografica dagli esordi come enfant prodige fino alle magnifiche prove col Perigeo ed ai tanti quartetti e quintetti con i quali ha dato vita a performances coinvolgenti e innovative; è un maestro del Contrabbasso, uno dei più eleganti con l’archetto, nel fraseggio e nell’uso delle pause.
Vorrei fermarmi su quest’ultimo punto: l’Innovazione. Il lucchese Giovanni non si è mai limitato ad un benvoluto mainstream ma ha sempre cercato nuove risorse, nuove espressività, nuove vibrazioni, un nuovo calibrare tradizione e innovazione; il suo carisma è molto evidente nei dischi ai quali partecipa come leader o come ospite d’onore, e anche in questo suo ultimo lavoro continua a mostrare quell’energia e quella mobilità di pensiero che lo hanno reso grande jazzista.
Walking in my Shadow è un’epitome di pieces composite: atmosfere varianti, moti aspri o briosi, meditativi o graffianti, sono tutti nel Corpus ideato per un ottimo ensemble di quattro musicisti ognuno col proprio spazio aperto proprio come vuole Giovanni, come si conviene a chi il Jazz l’ha creato e divulgato tra i giovani e coloro che sono sempre in attesa di musica nuova.
L’album segue una disposizione dei brani ben precisa, alternando climi, ritmi, temi, armonie, dando un profilo eclettico alla sequenza dei soli perché si suona Jazz, vero Jazz dal senso contemporary, un Jazz che emoziona e lascia riflettere.
Le composizioni, neanche a dirlo, sono di Tommaso e ne scelgo tre che, a mio avviso, rappresentano l’Estetica di questo “dialogare con la propria ombra” (Non traduco! Provo ad interpretare al modo di Shakespeare, Proust e Dostoevskij o, se preferite, Ornette Coleman, Trane, Parker e Jarrett): il nebuloso di Bassifondi declinato dalla fluida solarità del sax soprano di Javier Girotto in forte lega col piano della Marcotulli, un duo che disegna anche lo splendido delicato impressionismo di Codice 4, graffiato dall’estro percussivo del Paternesi, e l’intenso Valzer crepuscolare Good Bye Novecento.
Fabrizio Ciccarelli
Giovanni Tommaso – Contrabbasso, Composizione
Rita Marcotulli - Piano
Javier Girotto - Sassofoni
Alessandro Paternesi – Batteria
1 Bassifondi
2 Brahmosia
3 To Totò
4 White Keys
5 Cinema Moderno
6 Codice 4
7 Sea Side
8 La Prima Volta
9 Good Bye Novecento
# in ascolto su https://open.spotify.com/intl-it/album/7K1p9I5jmAjTysJIpVVNwg