emanuele sartoris-roberto cifarelli- inquadratura di composizioni

Emanuele Sartoris with Roberto Cifarelli, INQUADRATURA DI COMPOSIZIONI, Tuk Art 2024

Non credo ci sia necessità di Semiologia o di studi d’Estetica per affermare che Musica e Immagine non siano nate a gran distanza nella storia dell’umanità; ora, poi, da quando l’evoluzione (evoluzione?) discografica ha ben assettato il cd al posto dell’LP con relativa grave perdita dei pensieri visivi e le copertine son divenute solo piccole avvisaglie di quando accade nel supporto, ahimè, s’è persa quasi del tutto l’Arte della Front Cover, una cinquantina delle quali ben apparrebbero in qualsiasi Moma, Guggenheim, Galleria Nazionale d’Arte Moderna o Louvre.

L’incontro fra il pianista Emanuele Sartoris ed il fotografo Roberto Cifarelli sintetizza questo polittico di esigenze culturali in un album dal titolo quanto mai giusto, Inquadratura di Composizioni, che porta alla piena assonanza emotiva dei due concetti, delle due Forme, in quanto l’una s’incastona nell’altra per naturale disposizione. In teoria non potremmo, fisicamente, ascoltare le composizioni del pianista e contemporaneamente osservare l’Ikonos; non potremmo ma invece possiamo, grazie alle pulsioni del Sartoris, descrittive, meditative, riflessive, riflettenti il nesso Immagine- Nota in passi di differente emotus, di diverso lume sensibile: dal libero mondo dell’improvvisazione (Riflessioni sonore) alla massima concentrazione sulla verticalità del monologo pianistico, il più efficace dal lato dell’Impulso (Il Tempo, con tanto di noise del tictac di una sveglia, attimo di realtà in un flusso interiore), dalle lumie delle combinazioni timbriche, ovvero cromatiche (Arché), ai riferimenti espressivi caratterizzati da passaggi repentini e sospensioni d’atmosfera (Impro 1 , nell’ombra della luce). A marcare tale carattere “interdisciplinare” un gradito ed opportuno QR Code For Exclusive Contents nel digipack Tuk Art, sezione della Tuk Music di Paolo Fresu.

Un’ Inquadratura, insomma, che irradia o oscura coordinate solatie, lunari o crepuscolari, di un’unica ascensione tra Classica contemporanea e Jazz, sguardi in un Mistico di pace e di spiritualità quale passepartout di preziose melodie in una continua alternanza di divertissement flessuosi e voci tra Passato e Futuro, come nello stride di Immobile e nell’astratta fluorescenza di Blue Solitudo, dove la Musica può abbandonarsi all’Immagine pianistica di un chiarore blue mutevole a spirali semplici e bellissime (Zefiro, il vento sereno della bella stagione nel trecentodecimo sonetto del “Canzoniere” di Francesco Petrarca, risveglio dell’amore per Laura, l’Aura della rievocazione e dei parallelismi Eros-Thanatos): e magari non sarà un caso…

Fabrizio Ciccarelli

Emanuele Sartoris – piano e composizione

Roberto Cifarelli – immagini, voci e noises

# In ascolto su:

https://open.spotify.com/intl-it/album/79HC5Qvz24oAzLp9Au06Rz?si=2hbcuM2yRE2WnQ3dz6yFpw&nd=1&dlsi=394d6fc447ba433b

 

 

 

         

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