Marco Boccia Trio, In the park

Marco Boccia trio

In the park

AlfaMusic 2017

Siamo sempre in attesa di un album che possa farci pensare a elaborazioni innovative, che nella sintesi fra tradizione e modernità possano lasciarci intuire una dimensione che in qualche modo stupisca, se non altro per la spontaneità creativa ed il Mood accogliente.

 

Francamente oggi non è molto quello che sorprende, anche perché s’incide troppo e senza badar troppo a curare il filo conduttore, la coerenza stilistica, la sostanza dell’originalità compositiva, la Variatio interpretativa; cosicché spesso, troppo spesso, ascoltiamo il già ascoltato, pavide alchimie manierate, maschere edulcorate in definitiva noiose e stantie.

Quel che invece coinvolge dell’album del contrabbassista Marco Boccia è nella versatilità delle pagine emotive, nel cambio dei colori armonici e dei pigmenti cromatici, nella compostezza dell’eloquio solistico e degli arrangiamenti, nel vigore col quale intende ideare aggettivi di un Jazz di respiro ampio e composito, mediato fra Cool, Bop ed evoluzioni contemporanee, lasciandosi trasportare dalla corrente della creatività, dei colori autunnali e delle flessibilità solari che fluiscono, brano dopo brano, in sensazioni ben presenti e chiaramente esposte.

E’ il primo album del contrabbassista pugliese, esordio più che interessante curato con attenzione da Alfa Music (che catalogo per il jazz italiano!), la quale raramente sbaglia il passo della scelta, accompagnando gli artisti con sincera passione sia nella fase di realizzazione che in quella di divulgazione.

Non trovo alchimie che prevarichino il bel gusto della musica né aspirazioni virtuosistiche che intendano stupire né pedisseque somiglianze con i Maestri di riferimento (Chick Corea, McCoy Tyner, Charlie Haden, Charlie Mingus: si ascolti “In the Park”) poiché l’anima blues del Trio volge piuttosto ad un’improvvisazione dal timbro personale, memore di Progressive Rock (“La petite blonde”), di crepuscolari assimilazioni dalla poetica del Genio Astor Piazzolla (“Tango degli amanti”), del policromo e trascinante Funk Caraibico (“One Step to Fall”), del modernismo delle pulsazioni lunari di “Breathless” e dell’elegia nebbiosa ed impressionistica di “Liv Love”, brano che in giusta coerenza chiude la performance, mantenendo ben chiaro – come sempre necessario all’Arte – la finezza inventiva, l’autonomia da stereotipi e, soprattutto, l’orizzonte autobiografico.

Fabrizio Ciccarelli

Marino Cordasco piano; Marco Boccia double bass, compositions; Gianlivio Liberti drums

1 In the park 5.44; 2 Radiokomedill 5.24; 3 Unarmed son 5.16; 4 La petite blonde 6.07; 5 Tango degli amanti 7.50; 6 One step to fall 4.32; 7 Breathless 6.10; 8 Liv love 5.30

Produced by Marco Boccia for AlfaMusic Label & Publishing

Production supervisor: Fabrizio Salvatore

 

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