Mauro Fabi,la cantina:il momento della scelta (Stefano cazzato)

 

Il momento della scelta nell'ultimo romanzo di Mauro Fabi

Siamo nell'agosto del 1976. Proprio mentre sta per partire in vacanza  per raggiungere in Sardegna la sua amante, il commissario  Raimondi è trattenuto in una Roma vuota e assolata per occuparsi di una scomparsa del tutto particolare: un uomo, Giulio Spadoni, è sceso in cantina per prendere il canotto di suo figlio e non è più risalito. Nessuno ha idea di dove possa essere finito, nemmeno la bella e laconica moglie. Potrebbe lasciare il caso al suo vice, Raimondi, ma sente d'istinto che ė lui che se ne deve occupare, che quel caso lo riguarda da vicino, che  è suo, in qualche modo, anche se la emicrania terribile di cui soffre  richiederebbe veramente un periodo di riposo, uno stacco dal quotidiano. Ma è una chiamata, quella che avverte Raimondi, se non il segno, la percezione di un destino.

A partire da questa scena madre, da questa discesa nel sottosuolo, Mauro Fabi dà l'avvio a un romanzo dal ritmo incalzante che ha solo la forma del poliziesco e che si delinea, pagina dopo pagina, come una vera e propria indagine metafisica e esistenziale sulla condizione umana; poco indulgente ma non disperata, questa indagine pone Raimondi, e con lui noi lettori,  di fronte a biforcazioni cruciali,  a scelte decisive perché anche non scegliere, quando la vita ci chiede di farlo, anche arretrare, è in fondo scegliere.

Nessuno può svuotare la cantina per noi; ciascuno è costretto a fare i conti col proprio rimosso e irrisolto, coi ricordi, con l'infanzia, con la nostalgia, con le speranze tradite, col tempo che passa, con il proprio dolore i cui "cunicoli sembrano non finire mai", proprio come quelli della cantina che ha inghiottito Spadoni.  Ciascuno deve capire se quel dolore lo sommergerà o se da lì, in uno stato di persuasione e di consapevolezza, sarà possibile una qualche forma di rinascita, di redenzione.

Stefano Cazzato

Mauro Fabi, La cantina, Avagliano editore, 2018, pp.158, euro 15.00

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