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ANDREA MOLINARI, 51, Ropeadope Records 2019

 

Ora, di talenti italiani, se ne parla molto a livello internazionale, come nel caso del brillante chitarrista Andrea Molinari, autore fine ed eclettico di 51, un Ropeadope Record (prestigiosa label americana) con la collaborazione di musicisti ben noti all’udito jazzistico dei più attenti alle nostre Blue Notes, Enrico Zanisi al piano, Matteo Bortone al basso, Enrico Morello alla batteria (tre nomi di assoluta eleganza strumentale) ed il prezioso contributo di Camilla battaglia alla voce, di Alessandro Presti alla tromba e del soprano Clementina Regina. 

Parliamo di un album di forte impatto, con tutta probabilità ispirato all’esoterismo della numerologia (51 come i gradi d’inclinazione della Piramide di Cheope, la più antica delle sette meraviglie del mondo antico: un indizio trascendente per intuire, del Nostro, inclinazione filosofica e visione del mondo); esoterismo, a ben vedere, anche nel doppio karmico che indica trasformazione e rinascita (13.13) o nel Red Triangle, forma legata al ritorno all’unità primordiale, collegata alle plurime simbologie del ternario (uno e trino, microcosmo che si innalza verso un macrocosmo, entità intermedia tra l’astratto, ovvero lo spirituale, e la materia) o in Double Conscience, enigma della Doppia Coscienza analizzato da Sigmund Freud e Jean-Martin Charcot e da tutti i “temi del doppio” in Letteratura o in Pittura. 

Che la Musica abbia in sé qualcosa d’esoterico è indiscutibile, qualora si voglia intendere l’esoterico stesso come oggetto di comunicazione destinato a persone (non ad un’ élite) sensibili alla sostanza dei significanti non stereotipati dal linguaggio “oggettivo” (posto che davvero ne esista uno). 

In tal senso 51 è un percorso interiore di variazioni cromatiche eseguite con cura particolare all’arrangiamento ed ai solismi (eccellente primus inter pares quello del Presti alla tromba in Red Triangle, in perfetto connubio stilistico con la sei corde del Molinari): nove scritture originali che meritano attenzione sia dal lato tecnico-compositivo sia da quello emotivo, comunque sempre ricondotto nelle misure essenziali di un Jazz contemporaneo scevro da sfuggenti torniture cerebrali ed anzi versato in estensioni fusion e cool di segno intimo, accarezzate dai registri morbidi toccati dal chitarrista jesino, impressionistiche nelle letture crepuscolari di forme cantabili (Butterfly Eaters, Double Conscience), variabili ed elettriche per forza d’ingegno creativo (13.13, Parallax), non a caso Idee candidate in ben 4 categorie dei Grammy Awards. 

Fabrizio Ciccarelli 

Enrico Zanisi, synth, piano and electric piano, composition; Andrea Molinari, guitar; Matteo Bortone, double bass and backing vocals; Enrico Morello, drums

Featuring

Camilla Battaglia, voice; Clementina Regina, voice; Alessandro Presti, trumpet

  1. 13.13 / 02. Double Conscience / 03. Groovy Dentist / 04. Butterfly Eaters / 05. Parallax / 06. 51 / 07. Red Triangle / 08. The God Giant / 09. Bob Rock

 

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