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Gabrio Baldacci, Nina, Auand 2020

Il triplo album Nina di Gabrio Baldacci è un viaggio ipnotico di contenuto contemporaneo, una performance calibrata con misura acida in soli densi di sonorità irriducibili ad un genere tout court per via della loro complessità dinamica, dei tanti dettagli talmente autobiografici da dover considerare l’entrata in dialogo con l’artista un’evenienza indispensabile per coglierne a fondo la Poetica: necessità tutt’altro che ardua, vista l’immediatezza con la quale si esprime il creativo performer toscano.   

Di una Poetica profonda e straniante in effetti trattano le 24 parti in cui Baldacci con la sue chitarre baritono e acustica, il suo basso, la sua drum machine e la sua loop station, realizza un plateau sperimentale continuamente ridisegnato da eventi tecnologici e da un groove proiettato in nuovi orizzonti espressivi, turbolenti, futuristici, psichedelici, ispirati ad una positiva distorsione delle forme tradizionali del Jazz (e del Rock, del Minimalismo, del Noise e dell’Ambient).

Piace di questa biografia artistica dedicata dall’Auand al chitarrista livornese il suo modo sfrontato di fare musica, di respirare a fondo le melodie, i colori scintillanti, le cromie iridescenti, le mutazioni degli stati d’animo, il rapporto col proprio Ego musicale, che è il principale mediatore della consapevolezza nel linguaggio privilegiato delle Note.

Ascoltiamo con attenzione e soddisfazione l’immaginario crepuscolare di Nina, le coordinate oniriche di Potamba, la forza espressiva di Zouj (memoria alla straordinaria generazione degli innovatori della Sei Corde degli anni 80-90 ed in particolare alla Gibson Les Paul di Robert Fripp, onore dovuto all’ispiratore di Discotronics e Soundscapes d’inimmaginabile bellezza), il magnifico inquieto notturno di Tambonof e Malente Love, il classicismo rivisitato della distonica PF 10.

Come si ascolta la Musica se non nei dettagli strumentali, nelle forme delle melodie, nell’attivo gratificante del ritmo? Risposta chiara quella del visionario Baldacci, una firma davvero interessante del Jazz contemporaneo.

Fabrizio Ciccarelli

Gabrio Baldacci - baritone guitar, acoustic guitar, bass, drum machine, loop station (CD1, CD2, CD3)

Beppe Scardigno - baritone sax, alto sax (CD3)

Daniele Paoletti - drums, drum machine (CD3)

Stefano Tamborrino - drums, Casio SA1 (CD2)

Track List:

SOLO / 2017 (CD1)

01. Zouj 1 02. Dark Was the Night Cold Was the Ground 03. Zouj 2 04. Tambonof 05. Malente Love 06. Nina 07. Zouj 3 08. Zouj 4 09. PF 10

TAMBRIO / 2019 (CD2)

01. Made of Bones 02. Nacoro 03. Sobaba 04. Tra Blinio 05. Notra Libi 06. Too Blaines Infart 07. Potamba 08. Rotuli Tic 09. Divo Crain

MR RENCORE / 2014 (CD3)

01. Kudra 02. La Rana e lo Scorpione 03. Gnu Gun 04. Ricorso 737 05. Goodbye Gun

Per ascoltare:

https://www.youtube.com/watch?v=YayywmT47dc&list=PLEfbdSNthJwwC-m9FSo_FjvM4R-xpSmCY

 

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