Domenico cipriano- carmine ionna feat Paolo fresu- ramificazioni

D,Cipriano & Carmine Ioanna, feat. Paolo Fresu, Ramificazioni, Abeat 2021

Musica e poesia sono nate assieme, come dimostrano i brevi repertori mesopotamici ed egiziani, più ampi in Grecia, essenziali e storia della nostra cultura, in Italia come in Francia, Germania, Spagna (basti pensare all’Al-Andalus di matrice araba), e con sicurezza mi sento di dire in tutto il mondo, per quanto ne sappiamo da più di diecimila anni.

La tradizione italica fra tutte è una delle più immediate, belle e interessanti da un punto di vista sia letterario che musicale, e la Magna Grecia, il nostro Sud, ha senza dubbio fatto scuola in ambito occidentale, rinnovando il repertorio, rendendolo contemporaneo, e Ramificazioni di Domenico Cipriano e Carmine Ioanna ne sono, e non solo stilisticamente, una performance visionaria immaginata sulle impronte attuali del Contemporary Jazz e dell’Elettronica.

Una delle più immediate, belle e interessanti da un punto di vista sia letterario che musicale, e la Magna Grecia, il nostro Sud, ha senza dubbio fatto scuola in ambito occidentale, rinnovando il repertorio, rendendolo contemporaneo, e Ramificazioni di Domenico Cipriano e Carmine Ioanna ne sono, e non solo stilisticamente, una performance visionaria immaginata sulle impronte attuali del Contemporary Jazz e dell’Elettronica.

Le due forme artistiche non possono essere scisse in quanto la suggestione evocata, flessibile, in pectore bruna e lirica, è melodicamente affine: una di quelle volte in cui pensiamo che certi versi (quelli di Domenico Cipriano, poeta intimista e descrittivo che legge, interpreta per meglio dire, le proprie figurazioni d’estrazione popolare e postermetica) non possano esistere senza la capacità di lettura dello strumento (l’accordion, le tastiere, il cajon, il sax tenore e le percussioni del Ioanna; i fiati ed multi-effects di Paolo Fresu) in un fil rouge divagante tra Free e ritmi e armonie mediterranee:

“Ho nostalgia di un luogo

Che non ho mai visitato,

Della sua lingua straniera e della musica….” (Maria Carmela)

Sono, nella classica forma metrica  ottonario-ottonario-endecasillabo esteso (innovazione di tredici sillabe tipicamente novecentesca), radici elegiache della terra irpina, del suo fluire linguistico passionale e antichissimo, foglie che cadono lentamente al suono tanguero e mediterraneo di Carmine Di Ioanna, creativo polistrumentista che immagina suggestioni per il tappeto onirico del recitativo del poeta e delle incisive variazioni al flicorno d Paolo Fresu (Nicola).

Ricordo d’aver ascoltato alcuni album pensati in modo a Ramificazioni affini (bè, come non citare l’esplosivo “The Clown” di Charlie Mingus?), ricordo l’emozione profonda dei versi  liberi di Salvatore Quasimodo, i paradossi veri più del Vero di Luigi Pirandello, le anime perse de “Le Stagioni d’oro” del molisano Francesco Jovine, il  “ Cumme se specchia a mmare / dint' 'o scuro” di Eduardo De Filippo, giusti antesignani di Domenico Cipriano, assieme a Giuseppe Ungaretti ed ai decadenti francesi.

Ramificazioni, appunto, di asimmetrie dionisiache e di risonanze d’improvvisazioni. A parlarne non si smetterebbe mai.

Fabrizio Ciccarelli  

Carmine Ioanna : accordion, cajon, percussions, tenor sax

Domenico Cipriano : poems and reading

Paolo Fresu : feat. trumpet, fluegelhorn, effects, aerosol on tracks 4,6

1.Maria Carmela 6:17

2.Marcoffiu 0:52

  1. Viernu 4:12
  2. Nicola 3:50

5, Ciancianèddre 6:02

  1. Sofia e la memoria 4:33
  2. Mare d'Irpinia 7:10

8- Via Roma 6:17

 

 

 

        

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