art blakey& the jazz messengers- firts flight to tokyo

Art Blakey & The Jazz Messengers, First Flight to Tokyo, vinile Blue Note 2022

Il vulcanico Maestro Art Blakey, batterista tra i più apprezzati nel jazz, strumentista nerboruto e gagliardo, vulcanico, esplosivo,  fine conoscitore d’ogni angolo di rullanti e piatti, tanto osannato quanto poco citato come talent scout, organizzatore di super band e Maestro della crescita di formidabili esecutori, vede oggi un’uscita a dir poco rara, rarissima: un doppio LP live inedito pubblicato pochi giorni fa, Firts Flight to Tokyo (The Lost 1961 Recordings)

Inciso nell’ Hibiya Public Hall di Tokyo il 14 gennaio 1961, un imperdibile must per ogni amante delle Blue Notes ed in particolare della batteria  parkeriana.

Come suo solito si porta dietro nella tournée qualche giovanotto in ascesa tra i club newyorkesi, e lui, da accorto Mastro, non si lascia sfuggire un certo travolgente Lee Morgan, un tale inarrestabile travolgente Wayne Shorter, un pianista strepitoso e deflagrante come Bobby Timmons e un contrabbassista  instancabile come Jymie  Merritt.

Una formazione da cinque stelle, senza dubbio, per un disco sicuramente tra i migliori di Blakey, una performance come al solito ottima con tanto di ispirazione da Wayne Shorter, uno che di tecnica, composizione ed arrangiamento ne sapeva già moltissimo, uno che con il suo sax tenore dà un impulso, un fraseggio molto personale, una tinta del tutto instancabile a tutto l’album.

Energia e riflessione, un Hard Bop già proiettato alla fine dei 60 e alla metà dei 70, come possibile dedurre dagli arrangiamenti e dagli andamenti meno esplosivi di brani tra i più noti delle band di Blakey: a parer mio una presenza shorteriana dominante, senza che questo tolga nulla all’intelligenza leonardesca del batterista, al suo saper prendere il meglio dai suoi ragazzi, segno di un acume sottile da vero Mastro e non solo Maestro, un esempio seguito solo dai grandi del Jazz (Miles Davis in primis). 

Naturalmente l’immancabile ed immarcescibile “Moanin’”, la magistrale “Now's the Time" di Charlie Parker, il capolavoro "Round About Midnight" di Thelonious Monk, alcuni fra i maggiori successi dei Jazz Messenger, "Blues March"e "Dat Dere", fantasmagorie immortali, la superlativa “ A Night in Tunisia”, e ovviamente i due trascinanti temi ad introdurre e terminare la performance.

Cos’altro desiderare da un Live?

Fabrizio Ciccarelli

Drums – Art Blakey

Piano – Bobby Timmons

Tenor Saxophone – Wayne Shorter

Trumpet – Lee Morgan Bass

 Jymie Merritt - Bass

A1              Now's The Time

Written-By – Charlie Parker

22:34

B1              Moanin'

Written-By – Bobby Timmons

13:32

B2              Blues March

Written-By – Benny Golson

11:44

B3              The Theme      0:32

C1              Dat Dere

Written-By – Bobby Timmons

12:13

C2              'Round About Midnight

Written-By – Thelonious Monk

13:28

D1             Now's The Time (Version 2)

Written-By – Charlie Parker

17:15

D2             A Night In Tunesia

Written-By – Dizzy Gillespie, Frank Paparelli

11:12

D3             The Theme (Version 2)   0:30

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