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Claudio Cojaniz, Orfani, Caligola Records/ Elicona 2022

Un vero protagonista del jazz italiano Claudio Cojaniz,  forse al vertice della sua forma artistica con Orfani, album che ci sentiamo di consigliare per le sue intensità emotive, per le sue venature cool intagliate con maestria, per le sue sfumature dinamiche blues e afroamericane  di un’esperienza cameristica tanto colta quanto spontanea.

Cojaniz, classe 1952, dopo gli studi accademici, svolge un’ampia attività di compositore, scrive musica per film e per la TV (collabora a “Mixer-Rai 2” e altro). Forma un trio con G.Maier al contrabbasso e U.T.Gandhi alla batteria (“Hasta Siempre”, Cmc 1993). Nel 1995 si aggiunge G. Schiaffini al trombone (“Alea”, Splasch Records), con cui registrerà nel 2005 “War Orphans” (Caligola Records) dedicato alla musica di Ornette Coleman. Tante in seguito le sue collaborazioni e le sue idee musicali con Francesco Bearzatti, Giancarlo Schiaffini, il trombettista Cuong Vu e tanti altri jazzisti di primo piano. A dire del suo eclettismo e della sua sensibilità  musicale basterà citare i tre volumi editi da Caligola Records  “Blue Africa”, tratto da melodie del Botswana, dello Zimbabwe, del Ghana e del Sudafrica, in duo con Franco Feruglio al contrabbasso,  i tre album “Stride” al piano solo dedicati ai classici del jazz  e “Songs for Africa” per conto dell’associazione “Time For Africa”.

Punto di riferimento di Cojaniz il Cool più lunare, ipnotico e coinvolgente, il Novecentismo nel quale pensa col cuore sette brani originali, coinvolgenti nella Lunarità e nella  Solarità di Blue dans la nuit, attente e coordinate immagini di passioni ricche d’incanti e sonorità dalla luce abbagliante, dense di tappeti ritmici sofisticati e avvolgenti, come nelle caldo morbido e cantabile di Orphans, nei ventagli mingusiani e jarrettiani di Bozo, nella malinconica meditativa Winter e Papaveri Gialli e nella penombra esistenzialista di Fumoir.

Orfani è un album molto attento alle Luci ed alle Ombre del più puro sentire l’Umano attraverso la musica, attraverso  patterns ritmici di grande efficacia, un Pathos del cui vento jazzistico in fondo è anche bello il tacere di chi scrive e prova a raccontare, per ascoltare ciò che veramente conta, la Musica.

Fabrizio Ciccarelli

contrabbasso – Alessandro Turchet

percussioni– Luca Grizzo

batteria – Luca Colussi

Piano e  Composizione – Claudio Cojaniz

1. Bozo 5:16

2.Blues Dans La Nuit 6:15

3 . Mokoba      6:21

4 . Winter        5:35

5 . Orphans     8:39

6  . Fumoir       6:56

7 . Papaveri Gialli     6:53

L’ascolto in https://music.youtube.com/watch?v=qtX897OrUDY&list=OLAK5uy_noI7p23wMI9RMHUmFXyeHMNtG-aKkz10o

 

 

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