herbie hancock, speak like a child

Herbie Hancock, Speak Like a Child, Blue Note Records 1968, vinile 2022

Herbie Hancock  è un pianista di rifermento per molti jazzisti che  ha artisticamente attraversato differenti periodi espressivi, dal capolavoro Hard Bop Mayden Voyage alla dimensione elettrica di Headhunters, discutibile affaire di un periodo tutto sommato trascurabile nell’ambito della storia delle Blue Notes. Una personalità agitata ma attenta alle vicende contemporanee e (vista la sua produzione ante anni 90) commerciali: va come va la vicenda della musica, in stretta commessione con i tempi  che corrono, e non stupisce più di tanto che le cose peggiori di HH abbiano avuto riscontri di vendita decisamente esagerati in relazione alla qualità di certe fatture decisamente brutte, legate alla black music per discotecari e gigioni ignorantelli.

Volendo conoscere Hancock (quello migliore, il maestro) credo giusto considerare Speak Like a Child  una perla del periodo vissuto con la casa discografica Blue Note, un album eccellente dal punto di vista della scrittura ed uno dei più ricchi dal lato cromatico, anche grazie alla presenza di solisti quali Thad Jones, flicornista ed arrrangiatore di prim’ordine. Lo stesso Hancock dichiara nelle note di copertina (peraltro curate dal demiurgo Nat Hentoff) d’esser rimasto suggestionato dal carattere raffinato e morbido degli impasti sonori di Gil Evans e Oliver Nelson (scelta sopraffina, direi) che in effetti percorrono con eleganza buona parte della performance.

Siamo nel 1968, anno decisivo per la politica internazionale e per l’evoluzione del Jazz di Hancock, avendo egli frequentato Miles Davis e suonato con enorme groove nel suo Miles In The Sky (piano elettrico: ecco spiegata la sua scoperta, al suo meglio nell’ottimo Verve del 2008   River: The Joni Letters della straordinaria cantautrice Joni Mitchell).

In Speak like a Child la sintassi dei soli è sicuramente nel novero della miglior tradizione modale (e che modale!) pur se si sente che HH intendeva spingersi oltre, levigando le astrazioni di E.S.P. sperimentate con Davis, rendendo asimmetrici i suoi soli, mano sinistra libera in elusione per armonie tradizionali e concentrata sull’interplay con il gigante Ron Carter al contrabbasso e Mike Roker alla batteria.  

Indichiamo la title track,  il fluidissimo sapore di Riot  (una versione della quale è stata originariamente registrata da Miles Davis sul suo Nefertiti circa la quale Hancock, tuttavia, fa notare che la versione arrangiata di Speak Like a Child è meno turbolenta di quella di Davis ) e The Sorcerer , scritta per il Dark Magus Davis, percorsi  con un tanto di Misterioso e  progressivo col quale Hancock avrebbe voluto tornare indietro e riscoprire alcune qualità dell'infanzia "che perdiamo e vorremmo riaverle: purezza, spontaneità. Quando tornano da noi, siamo al nostro meglio".

Fabrizio Ciccarelli

Lato A

Riot – 5:40 – Registrato il 6 marzo 1968

Speak Like a Child – 7:40 – Registrato il 6 marzo 1968

First Trip – 5:55 (Ron Carter) – Registrato il 6 marzo 1968

Lato B

Toys – 5:49 – Registrato il 9 marzo 1968

Goodbye to Childhood – 7:05 – Registrato il 9 marzo 1968

The Sorcerer – 5:32 – Registrato il 9 marzo 1968

CD

Edizione CD del 2005, pubblicato dalla Blue Note Records (7243 8 64468 2 4)

Tutti i brani sono stati composti da Herbie Hancock, eccetto dove indicato.

 

Riot – 4:36

Speak Like a Child – 7:47

First Trip – 5:58 (Ron Carter)

Toys – 5:50

Goodbye to Childhood – 7:04

The Sorcerer – 5:36

Riot – 4:55 – Traccia bonus - First Alternate Take - Registrato il 6 marzo 1968

Riot – 4:40 – Traccia bonus - Second Alternate Take - Registrato il 6 marzo 1968

Goodbye to Childhood – 5:49 – Traccia bonus - Alternate Take - Registrato il 9 marzo 1968

Musicisti

Herbie Hancock - piano

Thad Jones - flicorno (eccetto nei brani: First Trip e The Sorcerer)

Peter Phillips - trombone basso (eccetto nei brani: First Trip e The Sorcerer)

Jerry Dodgion - flauto contralto (eccetto nei brani: First Trip e The Sorcerer)

Ron Carter - contrabbasso

Mickey Roker - batteria

Registrazioni effettuate il 6 e 9 marzo 1968 al Van Gelder Studio di Englewood Cliffs, New Jersey (Stati Uniti)

Rudy Van Gelder - ingegnere delle registrazioni

 

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