dizzy gillespie-the complete RCA Victor Recordings

Dizzy Gillespie,  The Complete RCA Victor Recordings, Bluebird Records 1995, vinile 2022

Uno dei creatori del Be Bop Dizzy Gillespie, di professione trombettista ma, all’occorrenza, pianista e percussionista; compositore di molte hits suonate da una miriade di jazzisti, brani fondamentali della storia delle Blue Notes.

Si tratta di una raccolta di due album che comprende tutte le sue incisioni dal 1937 al 1949 per la RCA Victor con formazioni a dir poco stupefacenti: un’ antologia che non esitiamo a definire fondamentale e indispensabile per i cultori del Jazz, a prescindere da qualunque preferenza si abbia per sue le varie forme. A più di 70 anni da queste performances le invenzioni bop di Dizzy Gillespie mantengono intatte la rivoluzionaria sintassi che fu accolta al tempo con scetticismo e sentore d’apostasia.

Nell’ordine proposto dalla tracklist, giustamente scelta in base alla cronologia, è possibile intuire l’ ascesa stilistica di un trombettista dall’inesauribile inventiva che, a dir il vero, un po’ si perse nelle ultime prove dal 1973 al 1992, forse più dedito al divertissement e al dollaro che non alla qualità del sound (certi strafalcioni caraibici e approssimativamente afro francamente non dettano lode per una carriera che sarebbe stata tra le più smaglianti nei centoventi anni che ufficialmente denominano il Jazz).

Però come dimenticare i suoi soli in sovracuto, i suoi fraseggi esplosivi e sornioni, le sue bordate in scale ascendenti fra le cadenze impetuose della ritmica ed i nuclei tematici per pianoforte, i suoi magnifici eccessi nel fraseggio trascinante e nelle curvature melodiche abbandonate all’improvvisazione, la fluidità delle ballad intonate con piglio inconfondibile, il suo semplice virtuosismo cercato nelle armonie e nella imprudente fisicità di una personalità inconfondibile e viscerale? A proposito, Dizzy amava anche cantare, con un accento del tutto yankee che lo rese famoso per ogni dove, voce intonata e maldestra, simpaticissima e tipica di chi vuol divertirsi in un settore di cui non ha competenza ma la forza di mostrare tutto l’abbraccio per un linguaggio che considerava suo e, se non solo suo, almeno vissuto con uno swing gigantesco ed una certa serenità per le sue medley scorpacciate tra le evoluzioni dei grandissimi solisti con i quali collaborò in questi anni fortunatissimi che avrebbero dato impulso decisivo al rinnovamento e ad un’influenza incalcolabile (che forse neanche lui avrebbe mai immaginato) per innumerevoli cultori della tromba, sia a lui contemporanei sia successivi.

Dizzy, geniaccio del Moderno, fondò band leggendarie passando nottate in jam sessions al “Minton's Playhouse” di New York, ma quando nel 1943 entrò nell'orchestra di Earl Hines assieme a Charlie Parker e ad altri giovani neoboppers molto cambiò. Nel 1944 tutti costoro furono ingaggiati nella nuovissima orchestra di Billy Eckstine e Dizzy assunse il ruolo di direttore musicale. È grazie a questa band ed ai tre anni di tour per l'America che il bebop si fece conoscere e smise di essere l'urlo claustrofobico degli hipsters nei locali newyorkesi. Fu però nelle piccole formazioni con Charlie Parker, Max Roach, Bud Powell e Oscar Pettiford che il bebop trovò la sua conformazione storica definitiva. Nel 1947 Gillespie formò un quintetto con il pianista John Lewis e con Milt Jackson, Kenny Clarke e Ray Brown, in pratica la futura formazione per l’elengantissimo neoclassicismo del Modern Jazz Quartet, punto di riferimento per certo Cool dedicato a coloro che nelle Blue Notes vedevano un nuovo interpolare di memorie ottocentesche e finissimo swing. Dizzy firmò anche quello che da molti critici viene definito inconsapevole termine del Be Bop, vissuto nel superbo concerto del 15 maggio del 1953 alla Massey Hall di Toronto, con Charlie Mingus, Charlie Parker, Max Roach e Bud Powell, in uno dei più famosi dischi della storia del jazz (Debut 1953).

Cosa d’indimenticabile? Le sue enormi guance distaccate dalla pianura dentale stralunate per l’insolita dritta campana della sua tromba piegata a periscopio sul suo pizzetto a mosca, così creata per una caduta accidentale che gli permetteva di leggere gli spartiti senza abbassare la testa, riuscendo a sentirsi meglio perché il suono veniva riflesso dal basso soffitto dei locali dove si esibiva. Decise quindi di farsi fare una tromba di quella forma, con la campana piegata a quarantacinque gradi verso l'alto. Intuizione perfetta per un istrionico intrattenitore dall’ironica presenza scenica, passo dopo passo per l’originale Anthropology, nobile contraffatto sull'armonia di " I Got Rhythm " di George Gershwin, la cui prima registrazione fu eseguita il 26 novembre 1945 da un ensemble guidato da Parker con Miles Davis, il pianista Argonne Thornton, il bassista Curley Russell e il batterista Max Roach, per l’ellingtoniana orchestrata Blue Rhythm Fantasy, per la formidabile scorribanda Med Afro di Night in Tunisia e per l’improvvisa trascinante evoluzione di 52nd Street Theme

Dizzy negli ultimi anni si dedicò all’insegnamento e fu spesso a Bassano del Grappa dove fondò la Scuola di Musica Popolare: quanti jazzisti fecero patria dell’Italia? Impossibile contarli, Chet Baker, Gato Barbieri, Lee Konitz, Gerry Mulligan, Freddie Hubbard, Dexter Gordon... Dizzy continuò a suonare secondo il suo brioso stile che lo vide solista (incredibile ma vero) con Ray Charles, Aretha Franklin e perfino Chaka Khan. Si sa, “Natura non facit saltus”, come volevano Carlo Linneo  e G. W. Leibniz: tutto va per gradi nella Natura e nulla per salto, così come l’oblungo eclettico carattere di Gillespie, leader tempestoso e ridanciano ma molto sensibile (basti ricordare che quando Chet Baker fu pestato a sangue dai suoi creditori per mancati pagamenti di eroina e cocaina, pagò di tasca sua senza farlo sapere a nessuno gli interventi chirurgici che ricomposero la dentatura di Chet permettendogli di tornare a suonare. Sembra che Chet, volendo conoscere il nome del suo benefattore, saputo dopo qualche mese che rispondeva al nome di Dizzy Gillespie, sostò nel suo pianerottolo dormendo tre notti all'addiaccio, in silenzio, volendo in tal modo a modo suo dire grazie a colui che gli aveva ridonato la vita musicale. Anche per questo grazie Dizzy!).

Un doppio da conservare con cura nel proprio scaffale dei preferiti, molto accessibile per l’acquisto in cd, molto meno in lacca: se riuscite a trovarlo in vinile a prezzo ragionevole (comunque superiore ai 150 euro) ne vale la pena se volete ascoltare un gigantesco architetto del Jazz moderno in un doppio da collezione.

Fabrizio Ciccarelli

Disco 1

Manteca – 3:06 (Dizzy Gillespie - Walter "Gil" Fuller - Chano Pozo)

Anthropology (Take 2) – 2:53 (Dizzy Gillespie - Charlie Parker)

Teddy Hill Orchestra – King Porter Stomp – 3:04 (Jelly Roll Morton)

Teddy Hill Orchestra – Yours And Mine – 2:41 (Nacio Herb Brown - Arthur Freed)

Teddy Hill Orchestra – Blue Rhythm Fantasy – 2:42 (Teddy Hill - Chappie Willett)

Lionel Hampton Orchestra – Hot Mallets – 2:17 (Lionel Hampton)

52nd Street Theme (Take 1) – 3:13 (Thelonious Monk)

52nd Street Theme (Take 2) – 3:05 (Thelonious Monk)

Night in Tunisia (Take 1) – 3:07 (Dizzy Gillespie - Frank Paparelli)

Night In Tunisia (incomplete take) – 2:05 (Dizzy Gillespie - Frank Paparelli)

Ol' Man Rebop – 2:44 (Leonard Feather - Floyd Wilson)

Anthropology (Take 1) – 2:37 (Dizzy Gillespie - Charlie Parker)

Ow! – 2:56 (Dizzy Gillespie)

Oop-Pop-A-Da – 3:12 (Dizzy Gillespie - Babs Gonzales)

Two Bass Hit – 2:46 (Dizzy Gillespie - John Lewis)

Stay On It – 3:13 (Tadd Dameron - Dizzy Gillespie)

Algo Bueno (Woody 'n You) – 2:59 (Dizzy Gillespie)

Cool Breeze – 2:48 (Tadd Dameron - Billy Eckstine - Dizzy Gillespie)

Cubana Be – 2:41 (Dizzy Gillespie - George Russell)

Cubana Bop – 3:17 (Dizzy Gillespie - George Russell)

Ool-Ya-Koo – 2:52 (Dizzy Gillespie - Walter "Gil" Fuller)

Minor Walk – 2:44 (Linton Garner - Dizzy Gillespie)

Disco 2

Good Bait – 2:46 (Count Basie - Tadd Dameron)

Guarachi Guaro – 3:12 (Dizzy Gillespie - Chano Pozo)

Duff Capers – 3:10 (Linton Garner - Dizzy Gillespie)

Lover, Come Back To Me – 3:32 (Oscar Hammerstein II - Sigmund Romberg)

I'm Be Boppin' Too (Take 1) – 2:18 (Dizzy Gillespie - Lorraine Gillespie)

Swedish Suite – 2:56 (Walter "Gil" Fuller)

St. Louis Blues – 3:07 (W. C. Handy)

I Should Care – 3:03 (Sammy Cahn - Axel Stordahl - Paul Weston)

That Old Black Magic – 2:40 (Harold Arlen - Johnny Mercer)

You Go To My Head – 3:01 (J. Fred Coots - Haven Gillespie)

Jump Did-Le Ba – 2:28 (Dizzy Gillespie)

Dizzier And Dizzier – 3:06 (Count Basie - Gerald Wilson)

I'm Be Boppin' Too (Take 2) – 2:22 (Dizzy Gillespie - Lorraine Gillespie)

Hey Pete! Let's Eat More Meat – 3:01 (Dizzy Gillespie - Buster Harding - Lester Peterson - Lynn Peterson)

Jumpin' With Symphony Sid – 3:03 (Lester Young)

If Love Is Trouble – 3:43 (George Handy - Jack Segal)

In The Land Of Oo-Bla-Dee – 2:36 (Milt Orent - Mary Lou Williams)

Metronome All Stars – Overtime (shorter take) – 3:06 (Geoff Archison - Pete Rugolo)

Metronome All Stars – Overtime (longer take) – 4:31 (Geoff Archison - Pete Rugolo)

Metronome All Stars – Victory Ball (shorter take) – 2:40 (Lennie Tristano)

Metronome All Stars – Victory Ball (longer take) – 4:12 (Lennie Tristano)

I brani sono eseguiti da Dizzy Gillespie e il suo gruppo, eccetto dove indicato

Formazioni[1]

Teddy Hill e la sua orchestra

Dizzy Gillespie, Bill Dillard, Shad Collins - tromba;

Dicky Wells - trombone;

Russell Procope, Howard Johnson - sassofono contralto;

Robert Carroll, Teddy Hill - sassofono tenore;

Sam Allen - pianoforte;

John Smith - chitarra;

Richard Fullbright - contrabbasso;

Bill Beason - batteria;

Bill Dillard - canto (CD 1 traccia 4);

Lionel Hampton e la sua Orchestra

Dizzy Gillespie - tromba;

Benny Carter - sassofono contralto;

Coleman Hawkins, Ben Webster, Chu Berry - sassofono tenore;

Lionel Hampton - vibrafono;

Clyde Hart - pianoforte;

Charlie Christian - chitarra;

Milt Hinton - contrabbasso;

Cozy Cole - batteria

Dizzy Gillespie e la sua Orchestra

Dizzy Gillespie - tromba (CD 1 Tr. 1-2, 7-22; CD 2 Tr. 1-21) canto (CD 1 Tr. 14, 18 e 21; CD 2 Tr. 5, 11, 13 e 14)

Dave Burns (CD 1 Tracce 1 e 13-22; CD 2 Tr. 1-5), Elmon Wright (CD 1 Tr. 1 e 13-22; CD 2 Tr. 1-17), Matthew McKay (CD 1 Tr. 13-16), Ray Orr (CD 1 Tr. 13-16), Lamar Wright Jr. (CD 1 Tr. 1 e 17-22; CD 2 Tr. 1), Benny Bailey (CD 1 Tr. 1 e 17-22; CD 2 Tr. 1), Willie Cook (CD 2 Tr. 2-17), Benny Harris (CD 2 Tr. 6-17) - tromba;

Taswell Baird (CD 1 Tr. 13-16), William Shepherd (CD 1 Tr. 1 e 13-22; CD 2 Tr. 1), Ted Kelly (CD 1 Tr. 1 e 17-22; CD 2 Tr. 1), Andy Duryea (CD 2 Tr. 2-17), Sam Hurt (CD 2 Tr. 2-13), Jesse Tarrant (CD 2 Tr. 2-13), J. J. Johnson (CD 2 Tr. 14-17), Charles Greenlea (CD 2 Tr. 14-17) - trombone;

Don Byas (CD 1 Tr. 7-11), James Moody (CD 1 Tr. 13-16), Joe Gayles (CD 1 Tr. 1 e 13-22; CD 2 Tr. 1-17), "Big Nick" Nicholas (CD 1 Tr. 1 e 17-22; CD 2 Tr. 1), Budd Johnson (CD 2 Tr. 2-5), Yusef Lateef (CD 2 Tr. 6-17) - sassofono tenore;

John Brown (CD 1 Tr. 1 e 13-22; CD 2 Tr. 1-17), Howard Johnson (CD 1 Tr. 1 e 13-22; CD 2 Tr. 1), Ernie Henry (CD 2 Tr. 2-17) - sassofono contralto;

Cecil Payne (CD 1 Tr. 1 e 13-22; CD 2 Tr. 1-5), Al Gibson (CD 2 Tr. 6-17) - sassofono baritono;

Milt Jackson (CD 1 Tr. 2, 7-12 e 13-16[11]) - vibrafono

Bill DeArango (CD 1 Tr. 2 e 7-12), John Collins(CD 1 Tr. 13-16[11]) - chitarra

Al Haig (CD 1 Tr. 2 e 7-12), John Lewis (CD 1 Tr. 1 e 13-22; CD 2 Tr. 1), James Forman (CD 2 Tr. 2-17) - pianoforte;

Ray Brown (CD 1 Tr. 2 e 7-16), Al McKibbon (CD 1 Tr. 1 e 17-22; CD 2 Tr. 1-17) - contrabbasso;

  1. C. Heard (CD 1 Tr. 2 e 7-12), Kenny Clarke (CD 1 Tr. 1 e 17-22; CD 2 Tr. 1), Teddy Stewart (CD 2 Tr. 2-17) - batteria;

Joe Harris - batteria (CD 1 Tr. 13-16), congas (CD 2 Tr. 2-5);

Chano Pozo - congas e bonghi (CD 1 Tr. 1 e 17-22; CD 2 Tr. 1), voce (CD 1 Tr. 20);

Vince Guerra (CD 2 Tr. 6-17) - congas;

Sabu Martinez (CD 2 Tr. 2-5) - bonghi;

Kenny Hagood (CD 1 Tr. 14, 18 e 21), Johnny Hartman (CD 2 Tr. 8-10 e 16), Joe Carroll (CD 2 Tr. 11, 14 e 17) - voce;

Tutta l'Orchestra (CD 2 Tr. 14) - cori.

Metronome All Stars

Dizzy Gillespie, Miles Davis (escluso CD 2 Tr. 20), Fats Navarro (esc. CD 2 Tr. 20) - tromba;

Kai Winding, J.J. Johnson (esc. CD 2 Tr. 20) - trombone;

Buddy DeFranco - clarinetto;

Charlie Parker - sassofono contralto;

Charlie Ventura - sassofono tenore;

Ernie Caceres - sassofono baritono (esc. CD 2 Tr. 20);

Lennie Tristano - pianoforte;

Billy Bauer - chitarra;

Eddie Safranski - contrabbasso;

Shelly Manne - batteria

Date d'incisione[1]

New York, 17 maggio 1937 (CD 1 Tracce 3-5);

NYC, 13 giugno 1939 (CD 1 Tr. 6);

NYC, 22 febbraio 1946 (CD 1 Tr. 2, 7-12);

NYC, 22 agosto 1947 (CD 1 Tr. 13-16);

NYC, 22 dicembre 1947 (CD 1 Tr. 17-20);

NYC, 30 dicembre 1947 (CD 1 Tr. 1, 21 e 22; CD 2 Tr. 1);

NYC, 29 dicembre 1948 (CD 2 Tr. 2-5);

Chicago, 14 aprile 1949 (CD 2 Tr. 6-9);

Chicago, 6 maggio 1949 (CD 2 Tr. 10-13);

NYC, 6 luglio 1949 (CD 2 Tr. 14-17);

NYC, 3 gennaio 1949 (CD 2 Tr. 18-21).

Segnaliamo alcune superlative concretezze di Dizzy nei seguenti Live:

https://www.youtube.com/watch?v=2uLpjp7xkyI (con Rudy Collins, Christopher White, Kenny Barren e James Moody)

https://www.youtube.com/watch?v=M9ZCgC81kII (con la United Nation Orchestra)

https://www.youtube.com/watch?v=NetadSNIqdA (con Art Blakey, Thelonious Monk, Kai Winding e Sonny Stitt)

ed il mix   https://www.youtube.com/watch?v=oslMFOeFoLI&list=RDEM-pNzYZt9q55o-1LVLkb8zA&start_radio=1

con  Charlie Parker (as) John Lewis (p) Al McKibbon (b) and Joe Harris (d)

                                                          

 

 

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