francesco bruno, feat silvia lorenzo-onirotree

Francesco Bruno feat. Silvia Lorenzo, Onirotree, Alfa Music 2022

 

Onirotree, “l’albero dei sogni” vogliamo tradurre in modo probabilmente neanche troppo lontano dall’intenzione del chitarrista Francesco Bruno di comporre un album dalle atmosfere oniriche assieme alla vocalist Silvia Lorenzo che interpreta testi dal carattere tipico della Lirica dei Trovatori e di quella che il fine filosofo e critico letterario Michail Bachtin chiamava “cultura non ufficiale”, riferendosi al “Gargantua e Pantagruel” di François Rabelais [“L'opera di Rabelais e la cultura popolare. Riso, carnevale e festa nella tradizione medievale e rinascimentale “(1965), Einaudi, 1979].

Le melodie sono vicine al repertorio di una Musica Antiqua amalgamata alla sintassi di un jazz contemporaneo dai toni World, equazione a suo tempo risolta dal chitarrista più “interno” all’estetica della miglior produzione ECM, Bill Frisell, e da Pat Metheny, avvertiti con originalità e ottima tecnica strumentale da Francesco Bruno, seicordista sensibile agli incrementi della cultura musicale moderna sia come compositore che come arrangiatore.

L’ascendenza culturale di tali melodie, comunque, non si ferma agli orizzonti italo-provenzali che hanno creato la Poesia nelle lingue Volgari di Toscana e Magna Grecia fra undicesimo e tredicesimo secolo, bensì prosegue nei vapori speziati medio-orientali di Numi Numi e Where Love Begins: del resto quanto l’Arte musicale araba abbia contribuito alle definizioni armoniche di “canzoni mediterranee” (specie siciliane e napoletane) è argomento ben noto alla Filologia Romanza ed alla Filologia Musicale perfezionata da Guido Adler e Massimo Mila. 

La musicalità dei versi cantati da Silvia Lorenzo (vocalist molto “educata” e sempre “dentro” la narrazione con toni tenui, delicati e intensi) è in linea perfetta con gli arrangiamenti vaporosi dell’Immaginario di Francesco Bruno, chitarrista che si muove con agilità sui registri della Sei Corde in un calibrato interplay con Andrea Colella al contrabbasso e Marco Rovinelli alla batteria, rendendo abbaglianti, elegiache e lievi le dieci composizioni di un album che - come dire?- è “fuoco di sentimenti” personali nel Meltin’ Pot di brani di contaminazione, quali l’ avvolgente luminosa sonorità di Wedding Song, il morbido French Touch di Chanson de la foret e le variazioni funky che in Heia dipingono di in un velluto sonoro contemporaneo i magnifici estri armonici del repertorio Sardo Logudorese (per fortuna non è solo Peter Gabriel ad essersi accorto del “cantu a tenore” del mondo agro-pastorale tra i più antichi del Mondo. Ringraziamo il Bruno anche per questa memoria senz’altro da rinnovare).

Certo è che un discorso più ampio andrebbe fatto per i testi cantati e per i numerosi interessanti riferimenti musicali, poiché Onirotree è un album che percorre con chiarezza la Storia melodica e letteraria della Cultura Mediterranea, un disco che anima la riflessione di chi ascolta sull’immenso numero di varianti cui solo il Jazz può dar vita quando si possiedono, citando il filosofo-matematico-fisico secentesco Blaise Pascal, sia "Esprit de geometrie" che “Esprit de finesse”, ovvero Ragione e Sentimento.

Fabrizio Ciccarelli

Francesco Bruno – chitarra

Silvia Lorenzo – voce

Andrea Colella – contrabbasso

Marco Rovinelli - batteria

1         Wedding Song

2         Onirotree

3         Chanson De La Foret

4         In A Starry Night

5         Numi Numi

6         Who Stole My Heart

7         Heia!

8         Like The Waves

9         Where Love Begins

10       Violeta

PS: Curiosità: ma sarà proprio un caso che YouTube nei suoi algoritmi accanto a questo disco situi la splendida Confortably Numb dei Pink Floyd? Credo che stavolta, una volta tanto, l’algida ipermatematica ci indovini proprio: mistero della Scienza…

Il disco è in ascolto su: https://music.youtube.com/watch?v=b_9GINUyNQU&list=OLAK5uy_kurxZb-rVoFhT4_DYCFnc9yD6bw01GQSc

 

 

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