cesi marciano ensemble-arkan e i palloncini

Cesi Marciano Ensemble, Arkan e i palloncini, Dodicilune 2022

Un racconto in musica e musica per il racconto, è il caso dirlo, quello del Cesi Marciano Ensemble: Arkan e i palloncini è la “colonna sonora” ideata per commentare (ma non solo commentare) l’avventura del personaggio alla ricerca dell’Essenziale Umano secondo una scrittura che, se da una parte può rimandare ad Italo Calvino, dall’altra evoca i toni neo-umanistici tra Bertold Brecht e quella letteratura che ha affidato alle infinite variabili della morfologia della fiaba l’onirico ed il fantastico di Collodi.

Non c’è necessità di citare Roman Jakobson per intuire un caso letterario interessante da analizzare, che musicalmente varia in spazi indeterminati (in definitiva quelli del racconto), macrocosmici come le invenzioni orchestrali/recitative e la fusione di idiomi diversi in un immaginario jazzistico mediterraneo e classico e klezmer e Free e medievaleggiante che, a mio avviso, appare molto adeguato per una realizzazione teatrale (e forse questa forse è stata l’intenzione dell’autore…).

E’ musica di grande cultura, molto curata negli arrangiamenti e disposta secondo pulsioni strumentali atte a suscitare la massima attenzione da parte di chi ascolta, dando corpo essenziale al coinvolgimento emotivo suscitato dall’intensa voce narrante di Paolo Cresta, ed in tal senso il rimando a Nino Rota appare del tutto naturale.  

L’ensemble è composto di ottimi performers condotti ad una bellissima suite dal chitarrista, compositore e scrittore napoletano Ciro Gentile,  il cui essere partenopeo non è mai in discussione con quel tanto di Magna Grecia che da sempre rende prezioso il repertorio italiano di Note e Parole. Ad un udito più attento appariranno ampie e luminose le divagazioni improvvisative, le variabili cromatiche e quel desiderio di dire che il mondo non lo cambiamo se non ci accorgiamo “del miracolo che per un attimo ci tocca tutti e se ci lascia uguali o ci rende migliori, è tutto là il mistero”, come giustamente premette il Gentile nelle Note di copertina. 

Ho sentito la necessità di ascoltare l’album più volte: la prima per accogliere il senso del racconto, la seconda per lasciarmi contagiare dalla musica, la terza per capire quale estro legasse i periodi narrativi a quelli armonici, per poi convincermi che il fil rouge che lega il Tutto è nient’altro che il Giusto Sogno di Arkan e del suo poeta Maestro Concertatore. Sic et simpliciter. 

Fabrizio Ciccarelli

Ciro Gentile (cl. guitar, vocals, composition)

Paolo Cresta (acting voice)

Campet Singers Ensemble:

Francesca Zurzolo (soprano)

Alessandra Lanzetta (alto)

Guido Ferretti, Andrea Campese (tenor)

Sergio Petrarca, Carlo Forni (bass)

Marco Gaudino (flute)

Vincenzo Leurini (trumpet)

Ivo Nilsson (trombone)

Giovanni Sanarico (cello)

Luca Urciuolo (accordion)

Antonio Palumbo, Giuseppe Bocchino, Simone Giuntoli, Ivan Catino, Sergio Gentile, Elia Neri, Ernesto Borruto (ac. guitar)

Dario Mennella (vibraphone)

Valerio Mola (double bass)

Paolo Gaballo (6) (el. bass)

Gabriele Borrelli (percussion)

Gianluca Mirra (drums)

1 | Piccolo Preludio N 1

  2 | Marcia del Soldato (a Nino Rota)

  3 | Era nella Valle

  4 | Nella Caverna (a Bruno Tommaso)

  5 | Il Valzer di Arkan

  6 | Il Soldato (a Angelo Branduardi)

  7 | Scherzo Rumeno

  8 | Il Capitano Thomas (a Dimitris Kastrinakis)

  9 |La Pagina Dimenticata (a Francesco Di Giacomo)

10 | Pedro (a Petru Fatwa)

11 |Camminando (a Bruno Tommaso)

12 | Poppy's House (a Paolo Tofani)

13 |Facillimum Est (a Fabrizio De Andrè)

14 | Tarantella

15 | La Marcia del Soldato – Finale

In  ascolto su:

https://music.youtube.com/watch?v=TCssr-BMCi0&list=OLAK5uy_mIXF2QlRQyTOFTj_m2TkDOs2HfqwHWUZo

 

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