Marco Trabucco, X [ics], Abeat 2022
Credo che la nascita di un nuovo jazz a partire dagli 90 sia dovuta alla presa di coscienza da parte degli artisti di quanto il primonovecentismo in ambito classico abbia dato “quieti lampi” alla formalizzazione di un nuovo modo d’intendere le Blue Notes.
Trovo che nell’ultimo album di Marco Trabucco questo ex ossimoro trovi giusta collocazione per vento culturale sia nell’arrangiamento che nella natura stessa delle composizioni che, tutte a sua firma, vengono “classicamente” elaborate con uno spirito multietnico e plurilinguistico, forte nella passionalità e teso nell’interplay anche grazie alla scelta di una formazione dalla natura certamente contemporary sebbene in primis legata alla forma del petit ensemble tanto utilizzato tra fine 800 e anni 50, a mio avviso per l’esigenza di una comunicazione più intima, più esistenziale, più libera ritmicamente e più incavata in quel labirinto della complessità che appartiene ad ogni fermento artistico contemporaneo.
Un cool sui generis, cameristico e metafisico, originale e gradevole, mediterraneità di un jazz d’improvvisazioni e riflessioni dipanate in brani caratterizzati dal coupe de foudre di Marco Trabucco al contrabbasso, dal mood chitarristico di Andrea Ghezzo, dall’intreccio archi-pianoforte, un piano, quello di Giulio Scaramella, che di tecnica ed intelligenza jazzistica alla Chick Corea brilla in questo enigmatico X [ics] vivo di scelte estetiche sentimentali, come nel flusso memoriale di Untitled (giusto il non titolo) e nell’ondeggiante serenità della marimba di Luigi Vitale e nella tastiera di Giulio Scaramella in Meraki.
Se è vero che la Musica esprime le esigenze di chi suona, è quanto mai traslabile quella X nei nell’Antico-Moderno di Marco Trabucco, raffinato autore d’armonie.
Fabrizio Ciccarelli
Marco Trabucco: double bass, compositions
Giulio Scaramella: piano
Luigi Vitale: marimba, balafon
Andrea Ghezzo: guitar
Luca Colussi: drums
Emanuele Andreatta: violin
Alessandro dalla Libera: viola
Federico Motta: cello
Maddalena Calamai: flute
Costanza Pennucci: horn
- One For Max (Marco Trabucco)
- Open Space (Marco Trabucco)
- Untitled (Marco Trabucco)
- Meraki (Marco Trabucco)
- Otranto (Marco Trabucco)
#in ascolto su:
https://www.youtube.com/watch?v=_NdEAZQwsjc&list=OLAK5uy_kamyOBif0pYJraaa-kvI70dXtC52DmLCc