Fire!Orchestra-echoes

 

Fire! Orchestra, Echoes, Rune Grammofon 2023

Ora che il jazz sembra dirigersi verso il definitivo incontro con l’hip hop e con generi più vicini all’elettronica gusto funk e ad un nuovo Free meno aggressivo e con minori tensioni politiche, può sorprendere ascoltare un album come Echoes, suonato da una numerosa big band ideata da Mats Gustafsson, Johan Berthling e Andreas Werliin: una performance distonica, onirica, concettuale, libera da disegni armonici tradizionali e da obblighi estetici che vogliano a tutti i costi intrigare gli ascoltatori devoti alle forme più irriverenti delle Blue Notes, i quali in definitiva sono coloro che partecipano con entusiasmo (ed un discreto esborso economico) ai concerti e che comprano con maggior convinzione il prodotto fisico digitale della musica, cosa sempre più rara, segno di una cecità culturale che illude di posseder tutto, un tutto usa e getta.

La Fire! Orchestra è un ensemble portentoso e chi scrive i pentagrammi e li arrangia lo fa con indubbio gusto e con grande cultura (oltre al Free storico, Keith Tippett, King Crimson dopo “Islands”, “Red” e “Discipline”, la classica contemporanea, il post Rock, la World Music, il Minimalismo) e l’equilibrio raggiunto tra le improvvisazioni dei fiati ed il rumorismo dei vari oggetti a percussione è davvero notevole, così come le variazioni ritmiche, il tono spirituale dei brani, le evocative intuizioni tantriche, le disarmonie New Wave, i “disturbi sonori” di John Zorn, le digressioni ipnotiche, le cacofonie tipicamente scandinave, l’atonale di Sun Ra, l’aspro misticismo di Alice Coltrane, i quali elementi strutturali tutti sono nient’altro che semplici ad esser convertiti in una sintassi adeguata ad un’orchestra di 47 elementi e mixati in modo credibile (ma a farlo è un geniaccio come Jim O’Rourke: risultato eccellente sotto ogni punto di vista).

Nei brani nei quali compaiono le voci, il canto se preferite, l’interazione con gli strumenti solistici produce effetti esplorativi abbaglianti (Lost Eyes in dying hand), un corpo libero acido di esalazioni progressive movimentate che evocano il pionierismo di Robert Wyatt e la particolare furia psichedelica dei Soft Machine, sia negli assunti riflessivi (To Gather It All. Once. per la bruna voce di Mariam Wallentin) che nell’energia sperimentale del tribalismo di A Lost Farewell, connubi imprevedibili di un esoterismo fulminante, aggressivo, emotivo, vorticoso, incandescente.

Un’opera così vale la pena ascoltarla nelle sue due ore di magma trasversale in affinità elettiva con un’eco del passato che sa di Vero del futuro, di amplificazione di uno spazio aperto, creativo come oggi si sente poche volte.

Fabrizio Ciccarelli

Mats Gustafsson- sax

Johan Berthling-bass

Andreas Werliin-drums

Plus

Mariam Wallentin: vocal (3); David Sandström: vocal (5); Tomas Öberg: vocal (10); Joe Mcphee: vocal (14), tenor sax (5); Josefin Runsteen: violin; Anna Lindal: violin; My Hellgren: cello; Amalie Stalheim: cello; Goran Kajfeš: trumpet, slide trumpet; Niklas Barnö: trumpet; Susana Santos Silva: trumpet; Tobias Wiklund: trumpet; Mats Äleklint: trombone; Maria Bertel: trombone; Per Åke Holmlander: tuba; Heiða Karine Jóhannesdóttir Mobeck: tuba; Per Ruskträsk Johansson: sopranino sax, bass flute; Anna Högberg: alto sax, flute; Signe Krunderup Emmeluth: alto sax; Julia Strzalek: alto sax, flute; Lars Göran Ulander: alto sax, flute; Mette Rasmussen: alto sax, flute; Fredrik Ljungkvist: tenor sax; Elin Forkelid: tenor sax; Alberto Pinton: baritone sax, clarinet, bass flute; Daniel Gahrton: baritone sax, flute; Dror Feiler: alto sax, soprillo sax, slide sax, flute and bells; Per Texas Johansson: oboe, bassoon, bass clarinet, contrabass clarinet, flute; Christer Bothén: bass clarinet, guembri, donso n ́goni; Isak Hedtjärn: clarinet; Andreas Röysum: bass clarinet, clarinet, flute; Martin Hederos: fender rhodes, organ; Alex Zethson: piano, synthesizer; Sten Sandell: piano; Kjell Nordeson: vibraphone, glockenspiel; Mats Lindström: electronics; Reine Fiske: guitar; Niklas Fite: banjo; Elsa Bergman: double bass; Juan Romero: percussion, berimbau; Mats Gustafsson: baritone sax, flutes, conductions; Johan Berthling: acoustic bass, electric bass; Andreas Werliin: drums

Track Listing

ECHOES: I See Your Eye, Part 1

ECHOES: Forest Without Shadows

ECHOES: To Gather It All. Once.

Sliding Whisper Of Pain

ECHOES: Lost Eyes In Dying Hand

Welcoming You. Drinking Your Dream.

ECHOES: A Lost Farewell

Nothing Astray. All Falling

In Those Veins. A Silvernet.

ECHOES: Cala Boca Menino

Double Loneliness

Respirations

Not Yet Born. The Blind Courage Of Life

ECHOES: I See Your Eye, Part 2

# In ascolto su https://open.spotify.com/album/1LCVq2gwcQlqhPKaWZVNK2?autoplay=true

 

 

 

 

 

 

 

purchase