The Bumps, Al di là

The Bumps

Al di sopra di ogni sospetto

Bumps Records, 2015

Nell’ampio dibattito sulla rilettura dei Classici spesso si dimentica come agli stessi Classici sarebbe garbato esser rivisitati. Certo non possiamo sapere, almeno al momento, cosa potrebbe pensarne Ennio Moricone, però abbiamo la certezza – conoscendo l’anima mahleriana e stravinskiana del Maestro – che egli più che strabuzzar gli occhi sarebbe portato a chiedersi: perché mai qualche Modernista avrebbe mai sentito la necessità di argomentare in altro linguaggio le mie Note?

 

Proviamo a dare una risposta: i Classici vengono spesso ascoltati nell’intento di tradurre la loro sintassi in modi contemporanei oppure nell’intento di condividerne i temi secondo un metodo strettamente filologico. Nel primo caso poniamo ogni tentativo innovativo che ha contribuito a costruire un’Arte in Movimento; nel secondo caso leggiamo il rifiuto di ogni nuova Idea e la riproposizione, quantunque giusta dal lato “storico”, di un Passato che, come Esito Trascorso, tale rimane.

Il Trio Bumps è da tempo in agguato per approfondire tale “querelle” e proporre le Forme più vicine alla propria Vita ed alla propria Cultura, volendo conquistare una Libertà d’esecuzione segnata da ampliamenti d’orizzonti e tragitti nuovi percorsi in flussi psichedelici e nu jazz, ascrivendo al tribalismo metropolitano il Segno di uno Spazio aperto ove tessere le melodie delle straordinarie colonne sonore del Maestro in una intelligente friabilità estetica finanche sfacciata ed irriverente, ma senz’altro dedita alla perfetta azione scenica che le soundtracks svolsero in rifermento a pellicole che sono punti di riferimento per la storia del cinema: “C’era una volta il West” (uno dei più bei Western crepuscolari di Sergio Leone, regista anche di “C’era una volta in America”, dal Trio espanso nelle visionarie tesi di “Cockeye’s song” e “Poverty”, come nella suite elegiaca di “Giù la testa”), “Il clan dei siciliani” di Henri Verneuil,  “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” di Elio Petri, “Nuovo Cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore.

L’omaggio Bumps è un vibrante additivo contro muffe e tarli della monocorde Accademia, un excursus assolutamente in linea col pensiero di Ennio Moricone, immediato, istantaneo ed improvvisativo,  posto da eccellenti musicisti per una soluzione piacevolmente icastica e priva di additivi edulcorati, pensata come un Microclima evanescente ed una Ricerca sensibilizzante all’insegna della Saggezza del Dubbio.

Come avrebbe detto Brian Eno: “Sono affascinato dai musicisti che non comprendono completamente il loro territorio; quando ciò accade si ottiene il lavoro migliore.”

Già, la saggezza del Dubbio.

Fabrizio Ciccarelli

Vince Abbracciante – Wurlitzer, Hammond, Rhodes, accordion, fx

Davide Penta – Fender jazz

Antonio Di Lorenzo - drums, percussion

Vincenzo Deluci – slide trumpet, whistle

Bruno Cabassi- percussion 2,5

  1. C'era una volta il west
  2. Cockeye's song
  3. Clan dei Siciliani
  4. Giù la testa
  5. Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto
  6. Poverty
  7. Nuovo cinema paradiso
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