adam pache feat.jeremy pelt, where you fly

Adam Pache feat. Jeremy Pelt

Where You Fly

Abeat 2018

 

Qualcuno, riferendosi al jazz, afferma che “più si va avanti più si torna indietro”. Posto il fatto che l’ossimoro da un punto di vista musicale non potrebbe mai funzionare, la prova che le pagine memorabili delle Blue Notes siano sempre fonte d’ispirazione per ogni jazzista è questo ottimo album che vede come band leader Adam Pache, bravo batterista australiano adottato da tempo dall’Europa, che vanta collaborazioni con un interessante parterre de roi internazionale (Steve Grossman, Seamus Blake, Carla Bley, Steve Swallow, Diane Schuur, Clark Terry, Lee Konitz, Eric Reed, Jesse Davis, Paul Jeffrey, Peter King…) e che sa dirigere, o comunque ispirare, un Sestetto dalla vitalità contagiosa e dalla Saggezza strumentale profonda e attenta all’evoluzione del Bop.

Where You Fly è una piccola pinacoteca di effemeridi  ispirate ad un aggiornamento stilistico, privo di “spocchia” e di punteggiature istrioniche, che mai rifanno il verso ai Maestri prediletti (e che Maestri!) o mellifluano inni alle nobili diaspore dei Jazz Messengers di Art Blakey (con Benny Golson, Kenny Dorham, Horace Silver, Clifford Brown) o di Miles Davis (non fosse altro che per i magnifici medio-acuti sordinati di Jeremy Pelt), intonando Swing e 4/4 da far sobbalzare imponendoci di schioccare i tempi con divertimento e jazzistica lussuria (Lonely Town, firmata da un certo Leonard Bernstein) o di meditare fra intense espressività dal colore intimista (We’ll be together again, dalla prodigiosa scrittura di Carl Fischer) o di lasciarci trascinare da pulsanti tempi misti (June Bug, di Mickey Tucker), connettendo sempre il buon gusto alla ricerca di effetti cromatici che siano soprattutto effetti per l’emozione e affetti dei quali si vorrebbe esser sempre pupilli o discenti (Lil’s Paradise, del gigante Charles Tolliver, voce unica di una tromba da più di cinquant’anni testimone di uno iato mai esistito fra John Coltrane, Miles e Jackie McLean).

Bello davvero un Jazz suonato così.

Fabrizio Ciccarelli

Adam Pache : drums

Jeremy Pelt : trumpet, flugelhorn

Emanuele Cisi : tenor sax

Humberto Amèsquita : trombone

Pietro Lussu : piano

Aldo Zunino : doublebass

Lonely Town – We’ll Be Together - June Bug, June Bug; Where You Fly ? - I Do Believe - Interlude: Yesterdays - Lil's Paradise – Interlude: In the Bag - Credence - Isn't This My Sound Around Me ?

 

 

               

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