fabio giachino, north clouds

Fabio Giachino

North Clouds

Tosky Records 2017

Ricordando a memoria gli ultimi album, non si resta del tutto sorpresi dalla capacità di Fabio Giachino di fondere atmosfere e climi diversi, suggestioni connotate da un linguaggio jazzistico puro, dall’agile creatività nel comporre pentagrammi e dalla sicurezza con la quale cura gli arrangiamenti e gli andamenti di un trio/quintetto di assoluto interesse.

 

Chi scrive recensioni è in qualche modo moralmente “costretto” ad esprimere preferenze per un brano o per l’altro, e dunque dirò subito la mia: trovo di preziosa inventiva e del tutto prive di banalità mainstream le quattro performance in trio, comunque riconoscendo la necessità, da parte del talentuoso pianista piemontese, di adire a ricerche composte anche di sonorità spigolose, armonicamente più libere e sofisticate, filtrate da sonorità molto particolari che forse posso giungere meno immediate considerando le intensità a volte ustionanti del bandoneon dell’abile Paolo Russo e le escursioni talora visionarie del sax di Benjamin Koppel, insite nella cultura e nella tradizione del Jazz Nordico. A tal proposito, intuisco dalle Note che l’album è stato concepito in Danimarca, dove il Nostro ha soggiornato per meriti riconosciuti dall’Associazione Italiana Musicisti di Jazz (MIDJ) e dove è entrato in diretto contatto con la singolare tensione culturale espressa da decenni dai musicisti di quelle parti (del resto, come dimenticare la Metaphysische Musik dell’ ECM o dell’ Enja Records?).

Brani da segnalare? Senz’altro lo charme e l’intensità lirica della splendida “My Journey“, il raffinato hard bop di “Dancing Swan”, il fluido swing di “Poetto’s Wind”, il portamento complesso del Tango di “The Plane is Late” che evoca i lampi energici, teneri e frementi del Genio Astor Piazzolla, il meraviglioso incedere della poesia di Duke Ellington (“Azalea”) narrata dal maquillage d’antan del sax di Koppel che giunge, finanche nelle angolature più smooth, in perfetta concordia col pianismo sottile, luminoso e melodico del nostro di cui , come opportunamente afferma Paolo Fresu nelle Note, “conoscevamo bravura e abilità pianistica “ e  del quale ”in questa opera risalta progettualità e disposizione agli incontri artistici che contribuiscono a tessere una tela multicolore”, e trasparenze improvvisative di segno moderno, naturale e, a dirla tutta, davvero originale, come dimostrato nelle più recenti performance*.

Da sottolineare questa ultima produzione della Casa Discografica romana Tosky Records, che continua ad annoverare nel proprio catalogo album di grande qualità, curando (e vale la pena sottolinearlo) eccellente veste grafica e booklet corredati di foto di sicuro spessore artistico, come nella presente front cover.  

Fabrizio Ciccarelli

Fabio Giachino (piano, composition) Matthias Flemming Petri (double bass) Espen Laub Von Lilienskjold (drums) featuring Benjamin Koppel (saxes) Paolo Russo (bandoneon)

1. My Journey 2. Poetto’s Wind 3. The Plane is Late  4. Dancing Swan  5. Charlottenlund  6. North Clouds 7. Dreaming Waltz 8. Lover Stay Away 9. Azalea (Duke Ellington)

* “Balancing Dreams" - Piano solo (Tosky Records 2015) ”Blazar” - Fabio Giachino Trio (2015, Abeat Records)Jumble UP” - Fabio Giachino Trio (2014, Abeat Records)

 

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