L'asta del santo, cellini

 

L’ASTA DEL SANTO

Un mercante in fiera sulle vite dei santi

Lo sapevate che Sant'Antonio da Padova era di Lisbona? E che Santa Barbara è il nomignolo degli esplosivi perché il suo babbo morì fulminato subito dopo averla decapitata? Sapete a chi chiedere aiuto in caso di geloni? E chi è il patrono dei rosticcieri? E sapete il perché? E che spesso i perché sono fuori dalla grazia di Dio?

 

L'Asta del Santo non è solo un gioco. Eppure non si può nemmeno dire sia uno spettacolo teatrale. Di certo c'è un mazzo di carte. E le vite dei santi.

Uno spettacolo che nasce dal nulla, originale e coinvolgente al tempo stesso.

Poco fa pensare, nonostante il titolo, se ci si possa ritrovare catapultati di fronte ad una vera e propria asta, della quale il pubblico è per lo più partecipe, ignaro di cosa lo aspetta.

Due attori, un tavolino, del vino con bicchieri, un mazzo di carte, due corde sulle quali appendere i buffi ritratti dei “ 52 migliori santi, selezionati per voi su 4000 totali, i quali sono messi ufficialmente all’asta”. Ebbene sì: le icone sono raffigurate come dei pesci, con una tecnica sì scarna tuttavia molto allegra e divertente, ed il pubblico è chiamato a puntare delle fiches su chi desidera mandare avanti sino al decreto del “ Santo vincitore “, con dei simpatici premi che gli spettatori, se vincenti, potranno portare a casa.

Dunque cos’è questa rappresentazione? Una sorta di mercante in fiera interpretato da due giullari nostrani e contemporanei? No, molto di più. Un attore gestisce la scena intrattenendo il pubblico con grande oratoria e scioltezza mentre l’altro – denominato dal collega “ l’uomo pesce”, inizialmente muto – svolge il ruolo di assistente, anche se un po’ particolare, improvvisando canzoni inquietanti e cambiando spesso vestiario nel corso della pièce.

La compagnia degli Omini, nata nel 2006, regala risate con una messinscena tanto povera di oggetti quanto efficace e funzionante, dando vita a “L’asta del Santo”, che i due attori gestiscono in maniera notevole creando un’atmosfera insolita per il Teatro, apprezzata con entusiasmo dal pubblico.

In conclusione, per grandi e piccoli, da non perdere per chiunque voglia passare una serata all’insegna del buonumore e, se fortunati, potrete assicurarvi premi quali, citando le parole dell'attore : “ L’acqua Sant’Anna, Sant’Agata, San Benedetto  ed altre gente, dipende dal santo vincente!”.

Emanuele Cellini

Roma – Teatro Vascello - domenica 27 settembre 2015

Carte di Luca Zacchini, scritture di Giulia Zacchini, con Luca Zacchini e Francesco Rotelli; produzione Gli Omini

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