wolfgang muthspiel-dance of the elders

WOLFGANG MUTHSPIEL, DANCE OF THE ELDERS, ECM 2023

Quinto album del chitarrista austriaco per la ECM, cui è particolarmente legato, un album venato delle sonorità tipiche della label, di cui è uno dei più creativi seicordisti.

L’atmosfera dei suoi dischi evita d’esser troppo avventurosa, resta ben equilibrata e intensa soprattutto nell’aspetto espressivo, emotivo e impressionistico, molto raffinato e lineare nelle invenzioni melodiche, nel fraseggio nitido e nelle improvvisazioni adeguatamente calibrate. Anche per questo motivo si sente come egli sia idealmente legato a musicisti quali Paul Motian, Gary Peacock, Brad Mehldau e Ralph Towner, con i quali ha realizzato nel corso del tempo performance egregie improntate ad una ricerca costante di un suono jazz nordeuropeo. Insomma, Muthspiel non ha bisogno di “fare lo strano” per farsi notare perché è bravo tecnicamente ed inventivo, uno dei più eleganti del panorama contemporaneo.

Non a caso sceglie per questo album strumentisti come Scott Colley al basso e Brian Blade alla batteria con i quali ha già suonato in “Angular Blues”(ECM 2020), disco giustamente premiato dalla Critica, e che risultano glossatori assolutamente adeguati al suo calibro, primi nomi del jazz contemporaneo con un’esperienza variegata e sempre con i maggiori musicisti contemporanei.  

Composizione, interplay, richiami al cameristico classico, originalità esecutiva sono le caratteristiche essenziali di un album assorto, intimista, fluido nelle esposizioni come del resto in tutta la sua corposa discografia che, dal 2014, è divenuta costante con la Label di Manfred Eicher, ed il motivo non ha necessità di essere spiegato, specie dopo aver ascoltato Dance of the Elders, i cui punti di forza sono nell’essenza strutturale e paradigmatica di due brani in particolare: la title track, un astrale lirico e caliginoso, reso magnificamente nella sua interezza estetica dall’accompagnamento di Blade e Colley, e Amelia, delicata bellissima ballad di una delle più sensibili artiste contemporanee, Joni Mitchell, screziata da gesti chitarristici morbidi e da un’armonia tenue e crepuscolare, pièce da tenere a memoria e da tramandare ai posteri, esempio di quanto lo charme jazzistico, tenuto in debito conto il mainstream, possa divenire vibrante futuro anteriore per le nuove generazioni dei cultori del cordofono.

Perderci troppo in parole non sembra il caso. Parafrasando Sören Kierkegaard: l’Arte della Musica può essere capita solo all’Indietro, ma va assolutamente vissuta in Avanti.

Fabrizio Ciccarelli Colangelo di Cesavolpe

Wolfgang Muthspiel Guitars

Scott Colley Double Bass

Brian Blade Drums         

1 Invocation (Wolfgang Muthspiel) 10:51

2 Prelude To Bach (Wolfgang Muthspiel) 4:14

3 Dance Of The Elders (Wolfgang Muthspiel) 5:57

4 Liebeslied (Bertolt Brecht, Kurt Weill) 7:41

5 Folksong (Wolfgang Muthspiel) 4:56

6 Cantus Bradus (Wolfgang Muthspiel) 4:52

7 Amelia (Joni Mitchell) 7:05

# listen AMELIA on https://open.spotify.com/track/7MfOcicIHjkkm1NPaQDx64

# listen DANCE OF THE ELDERS on https://open.spotify.com/album/1LSp0LWTdmreTsluWWVBww

 

 

 

 

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