franzini,mattei, royston-roots'n'rain

 

Franzini, Mattei, Royston

Roots 'n' rain

Abeat 2016

Quando si suona bene, si suona bene: il Trio Franzini/Mattei/Royston non si cura dell’insistente ricerca formale che assilla certo Jazz, piuttosto, abdicando da contesti cerebrali oppure genericamente mainstream, cerca i volti conosciuti dei Maestri e livelli stilistici animati da una dinamica ricchissima di concentrazione espositiva, energia ed ampiezza cromatica.

 

Quanto soddisfa ascoltare immagini prive di enigmaticità, quanto fa sentire in simbiosi con le Blue Notes l’affrontare passi classici (“A flower is a lovesome thing” di Billy Strayhorn, “Hackensack” di Thelonious Monk ed alla fine anche “Samba dobrado” di Djavan Caetano Viana) come fossero pentagrammi scritti oggi! Certo, perché questa è l’essenza del Jazz: rendere contemporaneo ogni testo evitando banali contorsionismi e vacuità da sottofondo, dando invece risalto ad ogni singolo colore strumentale mediante il sincero cristallo della risonanza emotiva.

Piace immaginare la scelta dei Tre prima di entrare in sala d’incisione: dire e dare e muovere in massima naturalezza e senza effetti tridimensionali, suonare Jazz senza Maiuscole necessarie ma con la chiarezza che si addice a chi ama davvero la Bella Musica di cui Bello è suonare assieme (“assieme”, e sottolineiamo).

Avendo ben meditato sulla vena bop di Kenny Barron, sulla finezza di Tommy Flanagan, sulle particolari luminosità di Chick Corea ed Herbie Hancock, l’ Enlightenment di McCoy Tyner, il lirismo di Michel Petrucciani, Michele Franzini, bravo interprete del piano moderno, è anche l’interessante compositore di sei brani che volteggiano nell’Hard Bop quale personale punto di vista estetico (dall’ispirato charme contemporaneo di “When you push a sliding door” al complesso e crepuscolare monkiano di “Un dubbio”), orientando (ritengo) le versatili e composte variazioni di Roberto Mattei al contrabbasso e di Rudy Royston alla batteria, sequenze che pungono destrezza senza mai debordare, in qualunque situazione le si voglia ascoltare.   

Come si diceva: quando si suona bene.

Fabrizio Ciccarelli

Michele Franzini : piano

Roberto Mattei : doublebass

Rudy Royston : drums  

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