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Marco Pacassoni Group 

Frank & Ruth 

Esordisco 2018.  

E come si potrebbe mai far a meno di uno Sciamano della Musica del Novecento come Frank Zappa? Mai, proprio mai: occorrono ancora le sue Note di evoluto Jazz Rock, occorrono perfino le cover più note del baffuto geniaccio, a ricordare il Teatro Spettacolo, il Senso grottesco delle Performance dal vivo, dell’Ironia visionaria e dei tanti “no comment” con i quali colloquiò col suo (nostro) vastissimo pubblico.

Meno male che qualcuno ci pensa: Marco Pacassoni, vibrafonista e marimbista che diteggiando come Stradivari i suoi strumenti corre fra i concetti avanguardistici e gli spiluccamenti delle false umiltà del malintenzionato Genio di Baltimora, operando giusta menzione circa le presenze degli ormoni della felicità di Ruth Underwood (xilofonista, vibrafonista e tastierista di Zappa) e del di lei marito Ian, giovanotto di belle intenzioni, sax, flauto e piano dei Mothers of Invention, stregato da un repertorio pressoché incatalogabile tra cabaret, classica contemporanea, jazz, rock, blues, progressive e quant’ altro d’incandescente si presentasse tra gli aristocratici baccani dei   disobbedienti anni 60 e le pulsioni “motherfucker " dei 70 e 80.

Bene, che Pacassoni ed i suoi ne rendano giustizia, finalmente, contro le colpevoli dimenticanze; benissimo che i suoi arrangiamenti facciano Verbo di Saggi Idiotismi e Veleni incendiari di Suoni che stordiscono e sussultano: lo storico Blessed Relief (dal capolavoro “The Grand Wazoo” del 1972) reso magnetico dal piano di Enzo Bocciero e dal vibrafono di Pacassoni, la magnifica lazzaroneria della poesia anarchica di Planet of the Baritone Women per l’adeguatissima voce teatralizzante di Petra Magoni, l’arguto effervescente dell’original For Ruth, la virtuosa lunare Fantasia per la Chitarra Classica e per gli ottimi magneti elettrici di Alberto Lombardi in Steep, Pink and Black, la cui briosa pirateria jazzistica per Peaches in Regalia (splendido e pungente incipit dell’indimenticabile “Hot Rats” del 1969) viene esaltata dal fluido della ritmica di Lorenzo De Angeli al basso e Gregory Hutchinson alla batteria, per poi chiudere ricordando l’Apax della rilettura zappiana di Stolen Moments (nel live del 1988 “Broadway the Hard Way”, ad omaggio dell’Ingegno di Oliver Nelson in un uno dei dischi più innovativi che il jazz ricordi,“The Blues and The Abstract Truth”del 1961), a dar rilevo di quanto il Pirata del Maryland considerasse le Blue Notes cardine di ogni evoluzione musicale, morale e politica. 

Fabrizio Ciccarelli

Vibraphone, Marimba – Marco Pacassoni

Bass – Lorenzo De Angeli

Classical Guitar, Acoustic Guitar, Electric Guitar – Alberto Lombardi

Drums – Gregory Hutchinson

Keyboards, Piano – Enzo Bocciero

Voice – Petra Magoni (tracks: 3)

All composition by Frank Zappa, except 2 written by Marco Pacassoni

1 Blessed relief

2 For Ruth

3 Planet of the baritone women

4 Sleep, Pink and Black (the Napkins suite)

5 The Black Page

6 Edchina’s arf

7 The idiot bastard son

8 Peaches en regalia

9 Stolen moments (Bonus Track)

PS: Per chi voglia conoscere meglio l’Autore:

http://www.marcopacassoni.com/biography.html

 

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