giorgia Zangrossi- sono

Giorgia Zangrossi, Sono, Storiedinote 2022

Cantare se stessi, cantare con la propria voce, la voce dei propri tempi e delle proprie emozioni. Come sappiamo, per dar vita ad un bell’album cantautoriale ci vogliono belle canzoni, belle immagini e, soprattutto, grande sincerità, desiderio di presentarsi così come si è, scrivere testi che presentino un significato ed un senso poetico che suoni nel cuore. Giorgia Zangrossi incide un disco, Sono, cantato con passione e leggerezza, senza enfasi, senza figure retoriche altisonanti, preferendo, come detto, cantare se stessa attraverso parole vere, versi toccanti e note perfettamente adeguate al loro contenuto. L’atmosfera è sfumata e lieve, piacevolmente moderata e riflessiva ma forte nelle rappresentazioni impressionistiche e nelle opere della memoria:

Se Milena provasse a trovare il senso del passare

Direbbe che scrivere canzoni, che scrivere romanzi

Rende questo nostro futuro fortunato

….

Invece adesso che siamo vecchi

Con i romanzi e con le canzoni

Possiamo portare le parole le parole che non potevamo,

che non osavamo  dire allora,

giovani e santi

e così sciocchi per aver taciuto

(Le parole di Milena, testo di Milena Agus)

Versi in linea con i simboli inconcreti di Sono:

Non sono in ciò che faccio

Non sono in ciò che dico

Non sono in ciò che pensi

Non sono in ciò che vedi

Non sono chi sembro

Sono chi sono

Troppi rimorsi, vi chiedo perdono

(Sono)

Grammatica della fantasia (come nel Gianni Rodari spesso ricordato nell’album), storie femminili e azzurre declinate dal senso popolare delle armonie per fisarmonica,flauto dolce e pianoforte, storie del tutto condivisibili nel pathos sessantottesco del Potere alla fantasia, nei morbidi colori di una voce raffinata in linee melodiche impegnate in una Variatio dal centro tonale espressivo, leggero e quanto mai percettibile.

Fabrizio Ciccarelli

Testi e musiche: Giorgia Zangrossi, tranne: Un sogno che non c’è, Giovani e santi, Questa sera e Un giorno lo farò (testi e musiche di Gigi Marras), I nidi degli uccelli (testo e musica di Paolo Capodacqua)

Il testo de Le parole di Milena è della scrittrice Milena Agus.

 

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