solis string quartet & sarah jane morris-all you need is love

SOLIS STRING QUARTET & SARAH JANE MORRIS, All You Need is Love, Irma Records 2022

I dubbi circa i “perché no?” riguardanti le riletture per archi di autori pop/rock/jazz e quant’altro sono da tempo stati fugati dalle prove di ensemble di sicuro interesse e di gusto eccellente (Kronos Quartet in primis) ma pochissime volte era venuto in mente di parafrasare i brani originali con l’ausilio della voce. Ed allora ecco il Solis String Quartet con Sarah Jane Morris a provare quest’avventura di segno sicuramente nuovo, raffinato e coinvolgente per arrangiamenti molto ben curati, originalità di pensiero musicale, pienezza delle forme in verticali andamenti funk, jazzy, minimalisti, uniti da un’atmosfera scelta per disegnare un Sound onirico e acido, fluttuante sino alle armonie/disarmonie della Classica novecentesca.

Francamente non mi aspettavo un Epos tanto vibrante, anche perché sono decine di migliaia le reinterpretazioni dei Fab Four in ogni salsa (ed altrettanto sinceramente confesso che hanno un po’ stancato), però… Però questo quartetto d’archi e la voce (che voce!) della Morris stupiscono innanzitutto per il motivo che deliberatamente disattendono alle scialbe regole della Filologia che di solito ci si attende per volare sul contenuto del pentagramma con varianti tanto inattese quanto originali, anzi originalissime, trasfigurando persino il senso emotivo della “canzone beatles" in scosse sensoriali di grande eleganza, in un Pathos di sonorità contemporanee e dirette che, a mio avviso, paiono persino vicine all’aspra teatralità antiborghese di Kurt Weill per via di un lirismo crepuscolare di fondo che avvolge in toto questa performance che di sicuro punzecchierà la curiosità dei musicofili e che sorprenderà, così come ha sorpreso il sottoscritto, per l’antiretorica delle letture e per l’ottimo anticonformismo di un estro tanto positivo, con quel quid di stravagante e  personale che distingue il “fuoco d’Arte” di chi fa musica in modo autentico e innovativo.

Omettiamo scelte di brani rappresentativi perché sinceramente ognuno, accuratamente vagliato nel miglior repertorio dei quattro di Liverpool, è una storia a parte; ma non possiamo far a meno di sottolineare le qualità artistiche ed interpretative di Sarah Jane Morris, voce profonda, con medio-bassi caldi, bruni, speziati e avvolgenti.

Per brevità ci limitiamo solo a citare per obbligo di osservazione la cover dell’album che traduce in termini consoni all’ensemble quella del “Sgt. Pepper” dei Beatles (fra quanto al MoMa di New York?) in un’icona d’assieme con, tra gli altri, Pino Daniele, Maradona, Hendrix, Dylan, Gramsci, Bessie Smith, i Fab Four: una chiara dichiarazione d’intenti per la quale in verità andrebbe fatto un discorso a parte anche al di là del Tempus Fugit…

Molto bravi, da meditare senz’altro con l’ascolto gratuito su Spotify:

https://open.spotify.com/album/0Y7srGUMiXvqpg4tuQrfLe

Fabrizio Ciccarelli

Vincenzo Di Donna, violin

Luigi Di Maio, violin

Gerardo Morrone, viola

Antonio Di Francia, cello, guitar and arrangements

Sarah Jane Morris, voice

Tracklist:

  1. All You Need is Love
  2. Come Together
  3. Helter Skelter
  4. Hey Jude
  5. Lennon Medley
  6. Lucy in the Sky with Diamonds
  7. Norwegian Wood
  8. Strawberry Fields Forever
  9. The Fool on the Hill
  10. The Long and Winding Road
  11. Yesterday

 

    

 

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