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Gerardo Pepe, Orchestrando Piano, Caligola Records 2022

Basta leggere la tracklist di questo album per provare curiosità, scorrendo tra i titoli di eccellenti composizioni di capiscuola del piano jazz, che in realtà ci saremmo aspettati di trovar eseguite in trio, al massimo in quartetto, ma mai in arrangiamenti orchestrali tanto attenti, tanto curati, tanto avvolgenti.

Inevitabilmente pensiamo a Gil Evans e a Duke Ellington, al post bop dei solismi dei tanti performers presenti nel disco, al viscerale fluire sulla tastiera da parte di Gerardo Pepe, ideatore di Orchestrando Piano, titolo che non lascia dubbi circa le intenzioni di una Summa dedicata ad inarrivabili maestri quali Peterson, Monk, Silver e Tyner.

Certo: un Omaggio. Però visto secondo una propria sintassi e una raffinatissima costruzione armonica, pastosa, ben distribuita nella disposizione dei soli e del ruolo attribuito alla ritmica, come nella magnifica e suadente lettura di Song for My Father del deus ex machina di Norwalk impreziosita dai magneti e dai registri di Saverio Zura alla chitarra, nella solare lezione di pathos moderno di Ask Me Now del guru di Rocky Mount, nell’intimo sussurrato dal baritono di Francesco Milone in Nigerian Marketplace del virtuoso di Montreal e nelle variabili swing dell’original del pianista, Remembering Charles.

L’album vive su ampliamenti d’ensemble illuminati da una sezione fiati che non possiamo non  definire impeccabile nel tono contemporaneo, lirica ed allo stesso tempo sferzante nelle ance di Giacomo Casadio al tenore e Federico Califano all’alto, primi inter pares per un clima da Live che portiamo con convinzione nel nostro scaffale dei Preferiti: quando un musicista italiano di livello come Pepe reinterpreta diamanti del Jazz moderno, lasciatecelo dire, sono in pochi a superarlo in intelligenza, cultura ed emotività.     

Potremmo anche esser portati per natura a cogliere essenzialmente il meglio delle Blue Notes, lasciando scivolare l’inevitabile imperfetto poiché grande rispetto è sempre dovuto a chi, con simile entusiasmo, sa suonare Jazz; ma, appartenendo noi tutti al quel genere vivente che d’imperfetto perfettibile è costituito, siamo pur convinti che trovare una performance come questa è vicenda rara. Non perdiamoci dunque neanche un breve tassello di questo inatteso exploit, cum Laude.

Fabrizio Ciccarelli

Gerardo Pepe (conduction, arrangements) with Antonello Del Sordo,

Matteo Pontegavelli (trumpet), Roberto Solimando (trombone), Andrea Salvato (flute),

Daniele D’Alessandro (clarinets), Federico Califano (alto sax),

Giacomo Casadio (tenor sax), Francesco Milone (baritone sax),

Saverio Zura (guitar), Filippo Galbiati (piano),Filippo Cassanelli (double bass),

Dario Rossi (drums).

  1. Nigerian Marketplace (07:33)
  2. We See (05:49)
  3. Song for My Father (08:55)
  4. Ask Me Now (05:35)
  5. Passion Dance (06:38)
  6. Three Bags Full (07:06)
  7. Remembering Charles (04:52)

In ascolto su:

https://music.youtube.com/watch?v=6WOyqgZF1x0&list=OLAK5uy_n7tSKU1QKwJQ1zpzz5v7rz0xiqhHjUxWY

 

  

 

 

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