natural information society community ensemble w ari brown-since time is gravity

Natural Information Society Community Ensemble with Ari Brown, Since Time is Gravity, Aguirre/Eremite 2023

Ho la sensazione che il ricordo degli ultimi grandi sperimentatori del jazz si stia un po’ perdendo dietro avventate formalizzazioni con “troupe musicali” della cui preparazione culturale dubito fortemente: a salvare certe sonorità, certe spiritualità, non sono in verità in molti.

Questo ensemble, protagonista il potente sax di Ari Brown, un tenorista alla soglia degli 80 anni ma col vigore di un ventenne, prese le distanze dallo smooth e dal mainstream, percorre un sentiero di per sé pericoloso, quello di dar nuova luce al memento tra Free e Hard Bop, tra Minimalismo e psichedelia, tra ripetitivo e meditativo, sciorinando con estrema facilità tecnica ed inventiva brani di notevole intensità e lirismo, creando atmosfere etno di suggestione afro (Murmuration e Moontide Chorus) ed evocando gli ultimi splendidi paradigmi armonici dello sciamano John Coltrane tramite performanti rilanci sui registri altri, ustionanti, repentini e verticali (Is) che danno sicuro carattere blue all’intera performance, in nome di quell’Africa madre del suono americano Greenwich Village, proprio lì dove Trane pose le basi per una rivoluzione di temi e di modi destinata a cambiare le prospettive non solo del jazz. Certi artisti non dovrebbero mai scomparire dal volto della Terra.

La “spiritualità nera” in questo doppio LP traccia le isobare tra Steve Reich e Philip Glass attraverso il superamento del Modale con il richiamo ai meditativi di Pharoah Sanders e Sun Ra, senza però mai acuirne le stridenti e violente ascensioni ed estremizzarne le sintassi “iperlibere” e le irregolarità metriche e melodiche, come nel luminoso suono del guimbri, liuto del Gwana arpeggiato da Abrahams in Wane, e nel finale Gravity, estrosa a tratti non semplice iconoclastia disegnata da improvvisazioni e da andamenti ipnotici in assoluta libertà.      

Colgo l’occasione per sottolineare le coraggiose produzioni dell’etichetta belga Aguirre Records, performance spesso sperimentali e world music, una label che si distingue per scelte innovative di raffinatissima cultura (Steve Reich, La Monte Young,  Don Cherry, Michael Ranta, Ash Ra Tempel, primi inter pares) incise magnificamente su vinili di alta qualità.

Fabrizio Ciccarelli

Ari Brown (sax tenore) Abrams (guimbri e basso), Lisa Alvarado (harmonium) Mikel Patrick Avery (batteria), Jason Stein (clarinetto basso), Hamid Drake (percussioni), Josh Berman e Ben Lamar Gay (fiati), Nick Mazzarella e Mai Sugimoto (sassofono alto e flauto), Kara Bershad (arpa)

  1. Moontide Chorus
  2. Is
  3. Murmuration
  4. Wane
  5. Stigmergy
  6. Immemorial
  7. Wax
  8. Gravity

# da ascoltare in: https://open.spotify.com/artist/7uVynPDWBSuIkL6uTAQSxt?autoplay=true

 

 

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